Fertilizzanti fosfatici e minerali ferrosi. Studio Aretè per il Pe

Roma, 5 mar. (askanews) – Il sistema agroalimentare UE dipende dalle importazioni di fattori produttivi e materie prime e soprattutto per quanto riguarda la soia ed i suoi derivati, i fertilizzanti fosfatici ed i minerali ferrosi. L’84% dei semi di soia impiegati nell’UE sono importati infatti da paesi terzi: il 50% delle importazioni proviene dal Brasile, il 35% dagli USA. La dipendenza dalle importazioni raggiunge il 97% degli impieghi per le farine di soia, considerando anche quelle ottenute nell’UE da semi importati. Il 68% dei fertilizzanti fosfatici impiegati nell’UE deriva direttamente o indirettamente da importazioni provenienti in prevalenza dal Marocco, che pesa per il 28% sul totale delle importazioni, e dalla Russia, col 23%. Sono alcuni dei dati contenuti nello studio “The dependency of the EU’s food system on inputs and their sources” condotto da Areté, specialista nell’analisi di policy per l’agrifood, per il Parlamento Europeo.

Partnership strategiche con i Paesi terzi principali esportatori di materie prime, innovazione tecnologica per aumentare l’efficienza nell’uso dei fattori, l’attento “dosaggio” delle misure PAC, vengono indicate come le principali soluzioni al problema.

Lo studio indaga il grado di dipendenza del sistema agroalimentare UE dall’importazione di fattori produttivi e materie prime, analizzando le principali vulnerabilità che derivano da un’elevata dipendenza dalle importazioni, specialmente se provenienti da un numero molto ridotto di Paesi terzi.

Lo studio individua anche i principali fattori esterni che possono ulteriormente aggravare queste vulnerabilità, come ad esempio le recenti difficoltà dei sistemi logistici globali a seguito della situazione nel Mar Rosso. Ma indaga anche gli strumenti più interessanti e percorribili per ovviare a queste vulnerabilità, formulando una serie di raccomandazioni per aumentare la resilienza del sistema agroalimentare UE e ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di commodity da Paesi terzi. Queste includono lo sviluppo di partnership strategiche con i Paesi terzi principali fornitori di materie prime, la promozione di innovazioni tecnologiche che aumentino la produttività senza un maggiore impiego di mezzi di produzione, ed un sostegno rafforzato della PAC alla coltivazione di piante proteiche e a quanti scelgano di adottare pratiche agricole a basso impiego di inputs.

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