Ex presidente è stato sdoganato dalla Corte Suprema

Milano, 5 mar. (askanews) – L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è uscito vincitore dalle primarie repubblicane nello stato del North Dakota. Finora Trump ha vinto in tutti gli stati che hanno tenuto il voto per la nomination, ad eccezione della capitale Washington DC, dove domenica ha vinto Nikki Haley.

Oggi, martedì è il Super Tuesday, la giornata delle primarie in 15 stati – compresa la California e il Texas – su 6 fusi orari diversi. Ci sono 865 delegati repubblicani in palio. Un candidato presidenziale repubblicano ha bisogno di 1.215 delegati per assicurarsi la nomina del partito. La schiacciante vittoria di Trump nel North Dakota gli garantisce tutti i 29 delegati dello stato e lo porta a 276 delegati contro i 43 di Haley. Il North Dakota è l’unico stato senza registrazione degli elettori.

Inoltre, ieri l’ex capo di stato ha incassato una vittoria importantissima: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha affermato che gli stati non possono escludere l’ex presidente Trump dal ballottaggio utilizzando una disposizione raramente invocata del 14° emendamento, ribaltando una decisione della corte suprema del Colorado e, come fa notare CbsNews, “consegnando al favorito presidenziale repubblicano la vittoria in un caso senza precedenti che ha minacciato di far fallire il suo tentativo di tornare alla Casa Bianca”.

PERCHÉ È IMPORTANTE IL SUPER TUESDAY È matematicamente impossibile sia per il presidente in carica Joe Biden che per l’ex presidente Trump aggiudicarsi la nomination nel Super Tuesday, ma è probabile che il risultato stabilisca la narrazione per la parte successiva della corsa per la nomination.

Le primarie si terranno in Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia. Due stati, Alaska e Utah, stanno organizzando caucus.

In sostanza il Super Tuesday è il momento in cui il gruppo più numeroso di stati tiene le primarie, di solito all’inizio di marzo. Dal 1988, quando ebbe luogo il primo grande Super Tuesday, nessun repubblicano ha vinto la nomina presidenziale senza aver conquistato il maggior numero di stati quel giorno. Mentre il primo democratico a beneficiare davvero del Super Tuesday è stato l’ex presidente Bill Clinton, nel 1992.

Il numero di delegati e stati in palio per il Super Tuesday ha il potenziale per conferire quello che probabilmente sarà un vantaggio insormontabile. Oltre ai delegati, il candidato che vince spesso prende slancio, determinando il capitolo successivo della corsa.

L’espressione Super Tuesday fu usata per la prima volta nel 1980, quando l’11 marzo si tennero sette primarie e caucus. Ma all’epoca, il nome “Super Tuesday” veniva usato anche per descrivere l’ultimo martedì della stagione delle primarie a giugno.

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