Vantaggio ridotto ma non tanto da far pensare a rovesciamento
Milano, 4 mar. (askanews) – Lo scrutinio da parte dei Tribunali delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede delle regionali del 25 febbraio in Sardegna si è concluso oggi, dopo sette giorni, con un distacco di circa 1.600 voti tra la presidente in pectore Alessandra Todde e lo sconfitto Paolo Truzzu. Un margine ridotto rispetto a quello delle prime ore successive al voto, ma secondo la coalizione vincente non sufficiente per far sperare al centrodestra un capovolgimento del risultato. La stessa candidata del campo largo di centrosinistra, intervenuta ieri a in Mezz’ora su Rai3, si è detta “serena e tranquilla” parlando di un suo vantaggio che considerava compreso tra i 1.450 e i 1.600 voti.
“I dati che noi abbiamo dai rappresentanti di lista e dai presidenti di seggio delle sezioni mancanti ci lasciano stare tranquilli, poi aspetteremo quello che ci comunicherà il Tribunale della Corte d’appello di Cagliari, ma voglio dire una cosa molto serenamente: per riuscire ad andare contro l’evidenza del Tribunale delle Corte d’appello serve un ricorso, che deve essere motivato, e un riconteggio totale non è proprio previsto. Deve essere fatto su singole sezioni con delle motivazioni che devono essere precise” ha detto Todde.
Il distacco di circa 1.600 voti è ancora un dato ufficioso, visto che quello definitivo sarà pubblicato dalla Regione Sardegna solo dopo l’ufficializzazione da parte degli Uffici centrali circoscrizionali, istituiti presso i Tribunali, e dell’Ufficio centrale regionale, istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari, che stanno svolgendo gli accertamenti di loro competenza previsti dalle leggi regionali in materia elettorale. Il centrodestra aspetta l’ufficialità per valutare se presentare o meno un ricorso al Tar. Potrà farlo comunque dopo la proclamazione del nuovo presidente e dei 59 consiglieri eletti, attesa tra una decina di giorni.