Proseguono le consultazioni dei saggi, difficile lavoro di sintesi
Roma, 2 mar. (askanews) – A circa un mese dal voto del consiglio generale, in calendario il 4 aprile, la corsa per la presidenza di Confindustria resta decisamente affollata. I candidati in gara sono quattro e la partita delle alleanze sembra non voler decollare. Le forti divisioni all’interno dell’associazione, tra grandi e piccoli ma anche tra imprenditori dello stesso territorio o federazione, rendono difficile il lavoro di sintesi da parte dei saggi, Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi.
Tra i candidati, Edoardo Garrone, forte della certificazione di oltre il 20% dei voti assembleari, è l’unico ad aver accesso di diritto al voto finale. Anche Emanuele Orsini e Antonio Gozzi – stando a fonti a loro vicine – potrebbero contare su consensi superiori al 20%. Resta indietro, invece Alberto Marenghi che molti vedrebbero pronto a ritirarsi a breve. In assenza di accordi, i saggi, verificati i consensi, potrebbero decidere di portare in finale, per la prima volta nella storia confindustriale, ben tre candidati.
Decisive saranno le prossime tornate di audizioni dei saggi con la base associativa. Dopo aver fatto tappa a Torino, Bologna, e Roma – con una sola giornata d’incontri nella Capitale invece delle due inizialmente previste – è stata la volta di Milano in Assolombarda. L’8 marzo i tre saranno sempre a Milano, ma in Federchimica. Poi toccherà a Padova, il 9 marzo, in Confindustria Veneto Est. La posizione degli imprenditori veneti al momento non è univoca: stando ai rumors le preferenze sarebbero divise tra i tre candidati più quotati. Il ‘tour’ nazionale dei saggi si chiuderà l’11 marzo a Napoli. Al termine delle consultazioni, Enoc, Moltrasio e Vescovi dovranno redigere una relazione di sintesi delle valutazioni raccolte sugli industriali in gara per il dopo Bonomi. Quindi individueranno i nominativi dei candidati che saranno chiamati ad ufficializzare l’accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del consiglio generale del 21 marzo. Poi ci sarà la designazione da parte del consiglio generale del 4 aprile e, infine, l’assemblea dei delegati, il 23 maggio, eleggerà il nuovo presidente.