Lavorare su selte nazionali partendo da ecoschemi e condizionalità

Roma, 27 feb. (askanews) – “Le parziali aperture arrivate da Bruxelles, dove il Consiglio Agrifish ha approvato le proposte della Commissione Europea per semplificare la PAC, non sono ancora soddisfacenti in quanto arrivano con grande ritardo rispetto alle reali esigenze dell’agricoltura e poiché, soprattutto, rimandano molte questioni decisive al prossimo autunno o comunque a conclusione del cosiddetto ‘semestre bianco’”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri, Tommaso Battista, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Masaf all’indomani del Consiglio Agrifish di Bruxelles.

Di fatto, “pur riconoscendo l’impegno delle istituzioni comunitarie, che hanno di fatto accolto le motivazioni alla base delle proteste degli agricoltori che hanno interessato praticamente tutto il continente comunitario, riteniamo – ha poi aggiunto Battista – insufficienti le proposte messe sul tavolo, in quanto non di rapida e immediata attuazione”. A fronte del fatto che ai produttori agricoli italiani “serve un cambio di passo immediato che riequilibri le tre anime della sostenibilità, ovvero quella economica, ambientale e sociale”.

“In questo senso, restano fondamentali le scelte che saranno operate in ambito nazionale – ha quindi spiegato il presidente della Copagri – anche grazie alla annunciata semplificazione del processo di modifica dei piani strategici della PAC, tema sul quale la Commissione UE si è impegnata a collaborare con gli Stati membri”. “Ci sono interventi che vanno ripensati, a partire dagli ecoschemi e dai gravosi obblighi della cosiddetta ‘condizionalità rafforzata’, e altri che devono assumere una maggiore centralità, quali il credito agricolo, la gestione del rischio e il tanto decantato ricambio generazionale”, ha concluso Battista.

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