“Chi sceglie il nome si ispiri a Berlusconi”

Roma, 27 feb. (askanews) – Dall’esito del voto in Sardegna ci sono almeno tre lezioni da trarre, secondo il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri. La prima è che “non bisogna prendersela con i candidati”, afferma in un’intervista al Corriere della Sera. “È chiaro che se si perde la scelta probabilmente non è stata ottimale, ma va dato atto a Solinas di essersi ritirato e a Truzzu di essersi messo a disposizione a partita quasi iniziata”.

La seconda lezione è che “il capo della coalizione, come faceva talvolta Berlusconi, potrebbe fare un giro non solo nel suo piano, ma salire al primo, al secondo, al terzo piano del condominio, per guardare in ogni appartamento per cercare il candidato più adatto per vincere. Che è poi quello che conta: se gioca la Nazionale, io esulto anche a un gol di Immobile”, ha spiegato Gasparri.

E poi c’è la terza. “Non dirò che è un voto che conta poco. Capisco che loro festeggino e che siano orgogliosi, pur avendo fatto un’alleanza tra M5S e Pd, il terzo polo avrebbe potuto danneggiarli. Dico a loro, che non si illudano che ci siano ripercussioni per il nostro governo o che la coalizione abbia sussulti. Governeremo cinque anni e lo faremo bene. Per noi invece il messaggio è: non sottovalutare mai gli avversari. Per quanto deboli possano essere le leadership di Conte e Schlein, il blocco di sinistra esiste in questo Paese, ha rappresentanza, da sempre: c’era con Togliatti, come con Prodi, con Grillo, Bersani e anche oggi. Considerarli evaporati è non conoscere la storia. E ricordiamolo: non abbiamo vinto 10 a 0, la politica è un cimento quotidiano”, ha commentato Gasparri.

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