Governatore ha tuttavia ricordato che sul tema non ha una competenza
Crotone, 26 feb. (askanews) – I sopravvissuti e i familiari delle vittime del naufragio di Cutro hanno accusato le istituzioni per la promessa mancata di essere riuniti con i propri familiari ancora nei campi profughi. E il governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto, pur premettendo che non si tratta di una sua competenza, si è detto disponibile a incontrarli: “Io sono disponibile a incontrare i familiari, anzi se posso mettere il mio ruolo di presidente della Regione a disposizione dei familiari per capire se effettivamente c’è un problema o c’è soltanto un equivoco, lo faccio volentieri. Credo sia doveroso da parte mia farlo. Sono assolutamente disponibile a qualsiasi incontro che serva a chiarire la situazione”.
Parlando a margine delle iniziative organizzate oggi dalla Regione a Cutro ad un anno dalla tragedia, Occhiuto ha riferito le informazioni raccolte dal ministero dell’Interno: “Mi dicono che tutti quelli che hanno chiesto il ricongiungimento lo hanno avuto. C’è il problema di quelli che sono andati in Germania da quanto mi risulta perché non hanno il passaporto e quindi non possono venire in Italia. Mi risulta poi che ci sono 16 superstiti, a 5 è stato riconosciuto lo status di protezione speciale, ad altri 11 lo status di rifugiato che darebbe luogo al ricongiungimento. Secondo le informazioni del ministero che ha raccolto i dati dalle prefetture, ma sono latore di ciò che mi è stato detto, 11 non avrebbero fatto domanda e solo 1 di questi 11 avrebbe dato all’avvocato le carte per fare domanda”.
Per coloro che non hanno fatto domanda, ha proseguito, “pur non avendo competenze specifiche posso mettermi a disposizione per evitare che una tragedia che dovrebbe aver toccato tutti quanti nell’intimo diventi poi a distanza di un anno l’occasione per fare polemiche politiche”.