Campagna di sensibilizzazione dell’associazione incontinenti

Milano, 20 feb. (askanews) – Dall’arte classica alla pop art, passando per l’Art Nouveau. Un percorso di rivisitazioni e ispirazioni quello che caratterizza “Siamo un’opera d’arte”, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati. Capolavori artistici che, grazie alla tecnica della visual art, indossano o ripropongono presidi per incontinenza e stomia.

Ai sei capolavori dell’arte classica – Nascita di Venere (Sandro Botticelli); Perseo con testa di Medusa (Benvenuto Cellini); Venere di Urbino (Tiziano Vecellio); Discobolo di Mirone; Tentazione di Adamo ed Eva (Masolino da Panicale); Amore e Psiche (Antonio Canova) – presentati lo scorso anno, si aggiungono ora tre nuove opere: La maternità (Gustav Klimt) e due ispirate a Campbell’s Soup Cans e Shot Marilyns (Andy Warhol). Una mostra che non intende arrestarsi, ma che guarda già a nuovi capolavori. Opere scelte, rivisitate ma pur sempre uniche. Il messaggio è forte e chiaro: come un capolavoro d’arte resta tale anche se rivisto con un dispositivo medico, così l’identità della persona non viene scalfita se si utilizza una sacca da stomia, un catetere o un pannolone.

“Parlare di incontinenza e stomia in Italia è ancora un tabù: vergogna, paura, imbarazzo generano infatti pregiudizi che spesso influiscono fortemente sulla vita delle persone più fragili e le loro famiglie. Per questo lo scorso anno abbiamo ideato questa campagna, per accendere, anche provocatoriamente, un riflettore su una condizione di cui si parla poco, ma che condiziona in maniera significativa la vita delle persone interessate, e spesso anche i caregiver. Con queste nuove opere la campagna si evolve: dall’affermazione dell’identità individuale arriva a trattare temi specifici come la maternità, ben rappresentata nell’opera di Klimt, ma anche quelle ispirate a Warhol ci permettono di arrivare a un pubblico più vasto che sa poco o nulla di questi temi” ha dichiarato Pier Raffaele Spena, presidente FAIS.

“La ricerca di nuove opere è stata ardua, l’arte classica si presta meglio delle altre alla rivisitazione. Tuttavia, la scelta della pop art, nello specifico di due icone come quelle di Andy Warhol, crediamo possa essere vincente per sensibilizzare un pubblico sempre più ampio sulla quotidianità delle persone con stomia e incontinenza” ha dichiarato Mattia Zucca, Head of Healthcare Strategy & Communication di MCO International Group, l’agenzia che ha collaborato alla realizzazione della campagna. La mostra è visitabile virtualmente: grazie alla tecnologia 3D lo spettatore può immergersi nell’ambiente museale e osservare le opere. Visita qui la mostra virtuale.

In Italia sono oltre 7.000.000, dai 18 ai 70 anni, a soffrire di incontinenza urinaria o fecale. L’incontinenza rappresenta un problema sociosanitario rilevante: l’insorgenza, infatti, cresce all’aumentare dell’età, ma non risparmia i più giovani. Per i soggetti non ospedalizzati di età superiore ai sessant’anni la prevalenza dell’incontinenza urinaria varia dal 15% al 35%; oltre il 70% dopo gli 80 anni in entrambi i sessi. Le persone con stomia sono più di 75.000, equamente distribuite tra uomini e donne; la condizione ha un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione. Anche il cateterismo vescicale, e in particolare quello intermittente, ha una incidenza di circa lo 0,5% sulla popolazione italiana.

Chi è soggetto a questa pratica va spesso incontro a infezioni dell’apparato urinario che possono portare anche alla ospedalizzazione nei casi più gravi. Numeri seri aggravati dalla scarsa informazione al paziente, dalla mancanza di una comunicazione istituzionale mirata e dalle procedure di acquisto dei presidi non idonee a fornire alle persone il presidio più appropriato.

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