Per la premier “Esenzione totale è iniqua”. Per il vice “Si può fare di più”
Roma, 9 feb. (askanews) – “L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella di aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. Un intervento per i più deboli, che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”. Nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi con le associazioni più rappresentative degli agricoltori la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mette sul tavolo un ulteriore aiuto al comparto, che in maggioranza accoglie con favore la proposta, ma non soddisfa l’alleato e vicepremier Matteo Salvini, che da Potenza continua ad incalzare la premier sul tema e definisce la mossa solo un “punto di partenza”. “Sono convinto – ha detto Salvini – che si possa fare anche di più: aumentare la detassazione Irpef”.
Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, sottolinea però che la proposta di esentare l’Irpef per redditi agricoli fino a 10mila euro è stata preparata in totale accordo col collega di partito di Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
“Oggi il ministro Giorgetti ha sintetizzato quello che sarà il nocciolo del provvedimento sull’Irpef – ha spiegato Lollobrigida dopo l’incontro -. L’Irpef, così come era stata proposta negli anni passati, ha creato un disequilibrio tra italiani, per cui in un momento in cui si deve sostenere” il settore “si interviene” prioritariamente “sui deboli e su quelli che non ce la fanno. In questo caso io credo il provvedimento che emergerà da questa discussione, dice il ministro Giorgetti, garantirà più del 90% delle imprese agricole italiane e quindi sia più che sufficiente a dare un segnale di ulteriore attenzione”.
Come a dire: Giorgetti è d’accordo sulla natura della misura (e sulla necessità di non gravare troppo sui conti pubblici), mentre Salvini cerca solo di marcare le differenze su un tema che per la premier, viste le proteste in atto, può diventare scottante.