“Ha fatto di sua vita una testimonianza contro l’odio”
Roma, 7 feb. (askanews) – “La mia incondizionata solidarietà a Liliana Segre attaccata da una sedicente ambasciatrice, che tale non è perché a suo dire farebbe distinzione tra i bambini israeliani e quelli di Gaza. Ma come è possibile attaccare su questi punti colei che fu bambina nei campi di sterminino e che ha fatto della sua vita una testimonianza contro l’odio?” Lo afferma Marco Carrai, console di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
“La mia incondizionata solidarietà – aggiunge – va anche al presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, perché ha il coraggio di dire le cose come stanno. Dei terroristi che hanno trucidato innocenti, li hanno seviziati, rapiti, stuprati, decapitati e li tengono in ostaggio in barba a qualsiasi principio morale, non si sente più parlare. Si attacca invece uno Stato, Israele, perché cerca di fermare quei terroristi. Auguro a tutti, compresi i fan del festival di Sanremo, di svegliarsi dal torpore in fretta, prima che sia troppo tardi, quando i nostri valori potrebbero essere già stati distrutti da chi pone l’odio razziale sopra tutto. Aspetto ancora che i vertici istituzionali di questo Paese dicano una parola sul fatto che alcuni politici, medici, centri sociali, personalità religiose abbiano dichiarato che il sottoscritto non possa presiedere la fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer solo per il fatto di essere console di Israele. Lo ripeto: di solitudine si può morire”, conclude.