Serve “nuovo approccio nella gestione dei flussi migratori”
Roma, 29 gen. (askanews) – Il continente africano “non tende la mano” ed auspica “un cambiamento di paradigma per un nuovo modello di partenariato che possa aprire la strada verso un mondo più giusto, se vogliamo costruire pace e prosperità attraverso l’amicizia, e non attraverso barriere securitarie che sono barriere di ostilità”. E’ quanto ha detto il presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), Moussa Faki, nel suo intervento al vertice Italia-Africa.
“L’Italia è il principale punto di arrivo dei flussi migratori provenienti dall’Africa. Quindi con l’Africa l’Italia condivide una preoccupazione costante di trovare una soluzione sostenibile a questo fenomeno che è diventato tragico e ricorrente”, ha sottolineato Faki, auspicando un “nuovo approccio nella gestione dei flussi migratori”.
“L’Africa non vuole tendere la mano, noi non siamo mendicanti, la nostra ambizione è più alta. Noi peroriamo un cambiamento di paradigma per un nuovo modello di partenariato che possa aprire la strada verso un mondo più giusto, se vogliamo costruire pace e prosperità attraverso l’amicizia, e non attraverso barriere securitarie che sono barriere di ostilità – ha aggiunto – questa è l’unica via per una partnership reciprocamente rispettata e vantaggiosa e il nostro auspicio è che l’Italia sia sempre più coinvolta insieme a noi in questa ottica”.
Rivolgendosi quindi al ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente della Commissione Ua ha ricordato di aver “portato sette anni fa lo stesso messaggio davanti al parlamento europeo”.
“Le nostre speranze sono immense – ha concluso – speriamo che la nostra partnership apra un’era nuova nel concetto e nell’attuazione di un nuovo tipo di partnership”.