Da sindacati e opposizioni richiesta di più trasparenza
Roma, 11 gen. (askanews) – Passo indietro di Antonio Migliardi come capo del personale di Ama, dopo mesi di pressing da parte di sindacati e opposizioni capitoline, che contestavano le modalità del suo arrivo alla partecipata capitolina da Invitalia, società di provenienza anche dell’attuale presidente di Ama, Daniele Pace.
“Finalmente l’azienda municipalizzata recepisce quando la Cgil e la Funzione Pubblica Cgil di Roma e Lazio hanno messo nero su bianco nel 2022 e nel 2023 in merito alle tante criticità sulla legittimità del suo incarico – è la reazione della rappresendanza sindacale -. Ora diventa ancora più forte la preoccupazione rispetto la validità degli atti firmati da Migliardi in qualità di capo del personale, su cui gli organi competenti dovranno fare chiarezza”.
“Ci aspettiamo concludono dalla Cgil – che sull’individuazione del nuovo capo personale il socio unico, come già avvenuto, seppur tardivamente, sul cambio del Dg, prosegua l’impegno verso il cambio di passo di cui Ama ha bisogno per migliorare la qualità del lavoro e del servizio, a partire da un vero piano industriale e d’investimenti e una valorizzazione del personale che sia chiara e trasparente”.
“Le dimissioni del capo del personale di Ama, Antonio Migliardi, potrebbero essere la risposta del perchè il presidente dell’azienda partecipata capitolina, Daniele Pace, abbia volutamente disertato da novembre ad oggi tre convocazioni in commissione Trasparenza dove era stato chiamato per dare chiarimenti proprio sulla gestione del personale”, è la considerazione a caldo del presidente della commissione, il consigliere di Fdi Federico Rocca. “Alla luce dei fatti è lecito immaginare che il presidente Pace avesse qualche difficoltà a spiegarci il conferimento di alcuni incarichi del tutto inspiegabili – aggiunge Rocca -. E’ per questo che anche a lui chiediamo un gesto di responsabilità presentando il prima possibile le proprie dimissioni per aver nominato un capo del personale che è stato al suo posto in maniera illegittima a spese dei cittadini romani”.
“Ora, una domanda sorge spontanea: abbiamo ancora la capacità di indignarci e dire basta a questo modo di gestire la cosa pubblica? – si chiedono in una nota congiunta i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi -. Stiamo parlando di un’assunzione, che a norma di regolamenti non è neanche tale, che risale a ottobre 2022, fatta a seguito di un accordo tra Ama e Invitalia non solo senza rispettare bandi e procedure trasparenti, ma tramite una semplice telefonata ad amici: il tutto per chiamare una persona che era in pensione già da un anno. Di gratuità nemmeno a parlarne ovviamente, perché i compensi per questo collaboratore sono stati moltiplicati. Quando inizieremo a capire che i soldi pubblici sono il frutto delle nostre tasse?”.
“La richiesta di trasparenza e di procedure corrette – continuano da M5S e Lista Raggi – non ci stancheremo mai di ribadirlo – rispetta, oltre alla legge, la fatica fatta dai cittadini con il duro lavoro e per ottemperare ai propri doveri. Chiediamo quindi le dimissioni del presidente del CdA di Ama Daniele Pace, perché il caso di Migliardi è solo la punta dell’iceberg di una mala gestio che da tempo ha investito la partecipata capitolina e tutto il suo apparato”.