Bindocci: scelta strategica per competitività Denominazione
Milano, 14 dic. (askanews) – L’Assemblea dei soci del Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha approvato oggi l’ampliamento della superficie rivendicabile per la D.O. Rosso di Montalcino, che è stato poi ratificato dal Cda. Per il vigneto della Doc, attualmente di 519,7 ettari, è stato definito un incremento pari a 350 ettari, con una tolleranza aggiuntiva del 4% che porta a un totale complessivo di 364 ettari. Il potenziale produttivo aggiuntivo del Rosso di Montalcino sarà quindi di poco più di 3 milioni di bottiglie (0,75 litri) da sommare all’attuale media di 3,6 milioni di pezzi l’anno riscontrati nell’ultimo quinquennio. Dato, quest’ultimo, ritenuto dal Consorzio troppo leggero a fronte di una domanda internazionale sempre più interessata ai vini della Denominazione.
“Abbiamo pensato a un modello sostenibile per la competitività di un vino in ottima salute, la cui debolezza congenita sta proprio nella scarsità di prodotto” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, aggiungendo che “allo stesso tempo abbiamo ritenuto importante attuare l’ampliamento senza impiantare un centimetro di vigna in più: i 350 ettari aggiuntivi sono infatti già nelle mappe del territorio come quote di vigneti coltivati a Sangiovese ma liberi da albi contingentati”. “Con questa scelta, i soci e le altre imprese del territorio avranno la possibilità di ristabilire una condizione produttiva ottimale e allo stesso tempo di non stressare la produzione di uve dai vigneti rivendicati a Brunello, a tutela della qualità di prodotto” ha evidenziato Bindocci, concludendo “ora, per la ratifica formale, la proposta dovrà passare dalla Regione Toscana, che ha attivamente collaborato alla definizione del piano”.
Il documento di proposta approvato in assemblea indica il metodo digressivo alla base dell’ampliamento: per le imprese fino a 10 ettari di superficie rivendicabile iscritta, l’incremento arriverà fino al 15%. A scalare le percentuali accordate per vigneti più consistenti, contemplate in altre due categorie: fino a 20 ettari e oltre. Sempre secondo quanto riferito dal Consorzio, “il risultato sarà anche quello di favorire la crescita delle piccole aziende: sono infatti 258 le Cantine comprese nel primo cluster (fino a 10 ettari), contro le 52 delle restanti categorie a maggior estensione”.