Inflazione già bassa ha ulteriormente frenato all’1,4% in Svizzera
Roma, 14 dic. (askanews) – La Banca centrale della Svizzera ha deciso di confermare i tassi di interesse di riferimento, con il tasso guida all’1,75%. I depositi a a vista detenuti dalle banche commerciali presso la stessa Banca nazionale svizzera continueranno a essere remunerati fino a un determinato limite al tasso guida, mentre quelli eccedenti il limite a un tasso di interesse pari all’1,25%, secondo quanto riporta un comunicato.
La Banca centrale elvetica ha anche ribadito di esser pronta “ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi”.
Nella il tutto mentre nella Conferedrazione la pressione inflazionistica è leggermente diminuita nel corso dell’ultimo trimestre, ma l’incertezza rimane elevata. Pertanto, la Banca nazionale continuerà a osservarne attentamente gli sviluppi e, “se necessario, adeguerà la politica monetaria per far sì che l’inflazione a medio termine si mantenga nell’area di stabilità dei prezzi”.
A novembre l’inflazione in svizzera ha segnato l’1,4%, “quindi a un livello un po’ più basso di quello dei mesi precedenti. Il lieve calo è riconducibile soprattutto al minor rincaro dei beni come pure dei servizi nel comparto del turismo. Per i prossimi mesi vi è tuttavia da attendersi che l’inflazione salga di nuovo leggermente a causa di un rialzo dei prezzi energetici e dei canoni di affitto nonché dell’aumento dell’imposta sul valore aggiunto”.
La decisione giunge all’indomani della conferma dei tassi di interesse sul dollaro da parte della Federal Reserve, che anzi ha diffuso nuove previsioni in base alle quali emerge l’orientamento della maggior parte del direttorio a effettuare tagli i tassi nel 2024 tra 50 e 100 punti Base.
Oggi alle 13 italiane anche la Banca d’Inghilterra comunicherà le sue decisioni di politica monetaria. Mentre alle 14 e 15 i fari dei mercati si sposteranno su Francoforte e sulle decisioni del consiglio direttivo della Bce. Anche in quest’ultimo caso è attesa una conferma dei tassi, che attualmente vedono il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento per l’area euro al 4,50%.