Serve anche l’armonizzazione fiscale. Ma è più urgente il Patto di stabilità
Bruxelles, 11 dic. (askanews) – Per l’Italia “non c’è grande fretta” per la ratifica della riforma del Mes, il trattato sul Fondo salva-Stati dell’Eurozona, che fornirà una rete di salvataggio (“backstop”) finanziaria al Fondo unico di risoluzione europeo per le crisi bancarie. Lo ha affermato il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del Consiglio Esteri oggi a Bruxelles. Il ministro ha sottolineato che la vera urgenza, ora, è quella di approvare la riforma del Patto di stabilità e di crescita, con un testo che metta l’accento soprattutto sulla crescita e “non penalizzi il nostro paese”. Ma poi, soprattutto, la ratifica del Mes va fatta in “un discorso complessivo”, insieme al completamento dell’Unione bancaria (in cui manca tuttora, a causa dell’opposizione tedesca, il sistema di assicurazione dei depositi) e a un’iniziativa di “armonizzazione fiscale” contro l’esistenza di paradisi fiscali all’interno dell’Ue, e, ha avvertito, queste “due questioni di fondamentale importanza e che non possono essere messe in un cassetto, dimenticate una volta approvato il Mes”.
“Come segretario di Forza Italia – ha ricordato Tajani – io non posso che ribadire la posizione che è sempre stata la nostra: siamo a favore del Mes; non ci piace il regolamento, perché non è sufficientemente europeista, perché la guida del Mes non è sottoposta a controlli come capita con la Banca Centrale europea, dove è il Parlamento europeo che verifica periodicamente l’azione della Banca, con la presidente che deve andare a riferire, e vorremmo che fosse così anche per il vertice del Mes. Detto questo, la politica macroeconomica deve essere vista nel suo insieme: c’è il Patto di stabilità e crescita, e insisto crescita, e c’è il Mes. Ma c’è anche l’Unione bancaria e l’armonizzazione fiscale. Noi poniamo sul tavolo della discussione tutti questi temi, perché se si vuole avere un’Europa che abbia un’unica politica macroeconomica bisogna affrontare la questione nel suo complesso”.
“Adesso – ha rilevato Tajani – la prima cosa da fare certamente è trovare un accordo sul Patto di crescita e stabilità. Noi vogliamo raggiungere l’accordo, ma deve essere un patto che non penalizza il nostro paese. C’è grande sintonia su questo con la Francia, e io mi auguro che grazie al lavoro del ministro Giorgetti si possa arrivare a raggiungere l’obiettivo di avere un nuovo Patto prima della fine di quest’anno, cioè prima che ritorni in vigore il vecchio Patto”, che per ora è sospeso.
“Poi – ha continuato il ministro – passiamo a discutere gli altri argomenti; però ripeto sempre: in alcuni paesi il Mes è di grande importanza, mentre noi che abbiamo un sistema bancario solido, direi anche consolidato, grazie all’azione di Forza Italia che ha fatto scrivere meglio le regole sugli extra profitti che hanno portato a un rafforzamento del sistema bancario, noi abbiamo interesse invece a che si accelerino i tempi per l’Unione bancaria, per l’armonizzazione fiscale”.
“Bisogna discutere e lavorare insieme a fare una scelta veramente europeista, che è quella che vuole Forza Italia e che vuole il Ppe. L’ho detto – ha ricordato Tajani – in occasione della vertice Germania-Italia a Berlino al ministro delle finanze tedesco”, Christian Lindner. “Quindi, una volta approvato il Patto di stabilità, si potrà discutere del Mes, ma anche delle altre due questioni che noi riteniamo di fondamentale importanza e che non possono essere messe in un cassetto, dimenticate una volta approvato il Mes. Il tema va discusso nel suo complesso”.
Per ratificare la riforma del Mes, ha insistito il ministro, “non c’è una grande fretta, ne parleremo, il Parlamento deciderà. Ripeto, io sono favorevole alla ratifica, ma non dobbiamo neppure essere condizionati dalla fretta degli altri. Perché noi abbiamo fretta, per esempio, sulla questione dell’Unione bancaria: il Mes ne fa parte ma non è tutta l’Unione bancaria, bisogna fare un discorso complessivo. Lo stesso vale per l’armonizzazione fiscale, perché dobbiamo impedire che all’interno dell’Unione europea ci siano dei paradisi fiscali che fanno concorrenza sleale; e questo, soprattutto per un paese che è ad economia reale e che è la seconda manifattura d’Europa, significa un grave danno”.
“Quindi – ha proseguito Tajani – lavoriamo per questo, e se devo parlare da segretario di Forza Italia dico sì, sono favorevole alla ratifica del Mes, però voglio che si discuta tutto il pacchetto: si può anche ratificare il Mes prima dell’intero pacchetto dell’Unione bancaria e dell’armonizzazione fiscale, ma il dibattito deve essere aperto anche su questi due temi. Perché se vogliamo davvero avere un’Europa solida da un punto di vista macroeconomico non si possono fare cose che interessano a qualcuno e non interessano ad altri. L’Europa è composta da tutti i paesi dell’Unione, noi siamo un paese fondatore e abbiamo il diritto di far valere le nostre idee, senza mortificare gli interessi degli altri, ma non possono neanche essere mortificati gli interessi dell’Italia”.
A un giornalista che chiedeva se la ratifica del Mes sarà possibile prima delle elezioni europee, il ministro degli Esteri ha risposto: “Vedremo: non dobbiamo perdere troppo tempo, ma fare ciò che è giusto. Vedremo cosa deciderà il Parlamento: per me si può ratificare prime delle europee. Ma ripeto, non ci dobbiamo fossilizzare sul Mes, perché è un fondo che in questo momento a noi non serve, non c’è grande interesse da parte dell’Italia”. “Io ero favorevole all’utilizzo del Mes sanitario, ma adesso non abbiamo grande interesse a utilizzare il Mes, perché il nostro sistema bancario è solido e non ne abbiamo bisogno; però c’è bisogno dell’armonizzazione fiscale e c’è bisogno di completare tutta l’Unione bancaria, e questo sì è nell’interesse generale”, ha concluso Tajani, chiedendo che “che si apra in Europa un dibattito per accelerare i tempi” su questi due temi.