I giovani hanno rilanciato un prodotto che si credeva morto

Roma, 11 dic. (askanews) – Fujifilm, il produttore giapponese di fotocamere, si sta avvantagiando dalla moda della nostalgia che ha contagiato la Gen Z. Il gruppo nipponico intende rafforzare fortemente le vendite delle sue macchine istantanee Instax a 150 miliardi di yen (quasi un miliardo di euro).

Si tratta – a quanto riferisce Nikkei – di oltre il triplo rispetto al livello di dieci anni fa.

Si prevede che le vendite di Instax crescano di circa il 15% per l’anno finanziario che terminerà a marzo 2025 rispetto all’anno fiscale 2022. Ciò segnerebbe il quarto anno consecutivo di entrate da record per il prodotto.

Fujifilm ha visto aumentare la domanda da parte di una generazione più giovane che è stata attratta dalla novità retrò di scattare istantanee uniche che si sviluppano davanti ai loro occhi.

L’azienda cerca di aumentare le vendite rilasciando nuovi modelli Instax e stampanti fotografiche wireless per smartphone.

Nel settembre dello scorso anno, Fujifilm ha rilasciato un’app Instax che può essere utilizzata da parchi a tema, hotel e altre aziende per stampare foto con modelli personalizzati.

Fujifilm sta inoltre espandendo la capacità di produrre pellicole, fornendo una fonte di entrate continua dopo la vendita delle fotocamere. “Ci troviamo in una situazione in cui le forniture non tengono il passo”, ha affermato il presidente di Fujifilm Teiichi Goto. Si prevede che la capacità produttiva nell’anno fiscale 2025 sarà superiore di circa il 40% rispetto all’anno fiscale 2021.

Decine di milioni di fotocamere Instax sono in uso in tutto il mondo e scattano circa 1 miliardo di foto ogni anno, stima Fujifilm. Si ritiene che ogni anno vengano scattate migliaia di miliardi di foto con i telefoni, creando quello che l’azienda considera un ampio margine di domanda non sfruttata di foto stampate.

L’Europa e le Americhe sono i mercati più grandi per Instax, seguiti dall’Asia. La Instax Mini Evo di fascia alta, lanciata a dicembre 2021, continua a essere popolare, con vendite raddoppiate nell’anno da aprile a settembre, due anni dopo la sua uscita.

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