Fonti: pressioni di Blinken durante la sua recente visita nel Paese
Roma, 11 dic. (askanews) – I governi degli Stati Uniti e di Israele “negano pubblicamente” che l’amministrazione del presidente Joe Biden abbia fissato “una sorta di scadenza” entro la quale gli israeliani devono ultimare le loro operazioni contro Hamas nella Striscia di Gaza, “ma diverse fonti hanno confermato che durante la sua recente visita in Israele Antony Blinken, il segretario di Stato americano, ha detto agli israeliani che avrebbero dovuto concludere i lavori entro il nuovo anno”. E’ quanto si legge oggi sul sito dell’Economist, secondo cui l’amministrazione Usa chiede anche che Israele faccia “molto di più per alleviare le sofferenze dei palestinesi”, soprattutto nel sud di Gaza.
Circa 2 milioni di persone, più di tre quarti sfollate dalle proprie case a causa dei combattimenti, sono ammassate insieme con scarsi rifornimenti e il crollo dei servizi igienico-sanitari rende probabili una serie di epidemie, si legge. “Se l’America chiedesse la fine dei combattimenti all’inizio del nuovo anno, la loro situazione potrebbe iniziare a migliorare in qualche modo”, aggiunge l’Economist. “Ma è probabile che né la pace né condizioni di vita sostenibili ritornino presto. Il bombardamento israeliano di Gaza potrebbe finire, ma è probabile che l’IDF continui una campagna a minore intensità facendo affidamento su forze mobili di terra. In questo scenario, Hamas continuerà a controllare parti di Gaza. Israele avrà quindi fallito nel suo obiettivo principale di distruggere gli autori del massacro del 7 ottobre”.
Sono trascorse nove settimane da quando Israele ha iniziato a bombardare la Striscia di Gaza e sei da quando ha inviato forze di terra nell’enclave palestinese, senza riuscire ancora a raggiungere il suo obiettivo principale: distruggere le capacità militari di Hamas, il movimento islamico che governa Gaza, commenta l’Economist, spiegando che le Forze di Difesa Israeliane hanno solo poche settimane per portare a termine il compito assegnato prima che l’America, alleato vitale di Israele, ritiri il suo sostegno all’offensiva.
I generali israeliani hanno affermato fin dall’inizio della guerra che ci sarebbero voluti mesi di operazioni minuziose per distruggere la rete di Hamas. “Il bilancio delle vittime civili ha già prosciugato il sostegno internazionale all’offensiva israeliana. Ora l’America, sua indispensabile alleata, vacilla”, spiega il settimanale.