La Cina al 19mo, gli Stati uniti al primo grazie all’Ia
Roma, 1 dic. (askanews) – Il Giappone è scivolato a un nuovo minimo nella classifica annuale sulla competitività digitale stilata dall’International Institute for Management Development, segnalando un ulteriore allarme rispetto alla capacità di Tokyo di coltivare talenti e di ospitare progressi tecnologici, una capacità di cui un tempo il paese andava fiero nel mondo.
Tokyo nel ranking 2023 è sceso al 32mo posto su 64 economie valutate nella nuova classifica mondiale della competitività digitale della business school svizzera, scivolando di ulteriori tre posizioni rispetto allo scorso anno, raggiungendo la posizione peggiore dall’inizio della classifica nel 2017.
Il Giappone è molto indietro rispetto ai suoi vicini dell’Asia orientale: la Corea del Sud si colloca al sesto posto, Taiwan al nono e la Cina al 19mo. Subito dietro al Giappone si gtrovano i paesi emergenti Malaysia e Kazakistan, rispettivamente al 33mo e 34mo posto.
La classifica è stilata sulla base di dati governativi e risposte ai sondaggi da parte dirigenti aziendali. Sono valutati tre elementi fondamentali: conoscenza, tecnologia e preparazione futura.
Nella tecnologia, il Giappone è sceso al 32mo posto rispetto al 30mo dello scorso anno. Secondo il giudizio, Tokyo è lenta ad assumere personale straniero e i finanziamenti per lo sviluppo tecnologico rimangono un elemento di fragilità.
Per quanto riguarda, invece, la proiezione sul futuro, il Giappone non è riuscito a utilizzare appieno la tecnologia dei big data e dell’analisi, perdendo quattro posizioni e scendendo al 32mo posto.
L’unico fattore rispetto al quale la sua posizione è rimasta immutata è la conoscenza, per la uqale si è piazzato al 28mo posto.
Il ranking vede al primo posto gli Usa, che sono saliti di un gradino grazie soprattutto al dominio nel campo dell’intelligenza artificiale generativa esercitato dalle sue Big Tech, da OpenAI con la sua ChatGPT a Google e Meta.
Corea del Sud e Taiwan sono cresciute di due posizioni ciascuna, grazie agli sforzi del governo per i servizi digitali. Ospitano anche multinazionali come Samsung Electronics, Hyundai Motor e Taiwan Semiconductor Manufacturing Co., che rappresentano innovatori tecnologici e fulcri del mondo digitale.
La Cina è scesa invece di due posizioni, colpita dalla sua rigorosa politica zero-Covid e dalla recente repressione delle aziende tecnologiche. L’Italia è collocata al 43mo posto, tra il Cile e la Croazia.