Sudcorea teme che sue imprese siano sfavorite per veicoli elettrici
Roma, 30 nov. (askanews) – Il ministro del Commercio della Corea del Sud Ahn Duk-geun ha incontrato oggi il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Mike Pyle per colloqui sulle persistenti incertezze riguardanti l’Inflation Reduction Act (IRA) e altre questioni commerciali di reciproca preoccupazione. L’ha affermato il ministero dell’Industria di Seoul, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.
Ahn ha chiesto al funzionario americano di prestare molta attenzione alle preoccupazioni delle aziende sudcoreane riguardo al potenziale impatto dell’IRA, che fornisce crediti d’imposta fino a 7.500 dollari agli acquirenti di veicoli elettrici (EV) assemblati solo in Nord America.
La norma richiede inoltre che le batterie dei veicoli elettrici siano prodotte con una certa porzione di minerali estratti o lavorati negli Stati Uniti o in paesi che hanno accordi di libero scambio con Washington.
“Ahn ha sottolineato che le linee guida previste dall’IRA dovrebbero prendere in considerazione la struttura e la stabilità delle catene di approvvigionamento globali dei principali minerali e dei componenti delle batterie”, ha affermato il ministero in un comunicato.
Si prevede che gli Stati Uniti presenteranno all’inizio del mese prossimo una guida sulle norme sulle “entità straniere di interesse”, o FEOC, che escludono i produttori di batterie sotto il controllo di Cina, Russia e altre nazioni interessate dagli incentivi previsti dall’IRA.
Le aziende sudcoreane hanno mantenuto partnership con entità cinesi per la produzione di veicoli elettrici e batterie.
Ahn ha anche richiamato l’attenzione di Washington sulle aziende sudcoreane che investono negli Stati Uniti nel corso dell’attuazione del CHIPS and Science Act.
Secondo la legge, i produttori di chip stranieri possono ricevere sussidi e incentivi fiscali per la creazione di impianti di produzione negli Stati Uniti.
Proibisce inoltre l’espansione materiale della capacità produttiva di semiconduttori per strutture avanzate in “paesi stranieri di interesse” per 10 anni dalla data dell’aggiudicazione, nell’apparente tentativo di rallentare i progressi tecnologici della Cina.
Washington ha concluso i negoziati sulla questione tariffaria con l’Unione Europea, il Giappone e la Gran Bretagna nel 2022.