Da alimenti amici dei denti fino a mousse remineralizzanti e chewin-gum allo xilitolo
Roma, 29 nov. (askanews) – Il sorriso è la nostra curva più seducente ed il miglior accessorio da indossare, sempre e comunque. Questo vale, però, in particular modo durante le festività di Natale ed i festeggiamenti per dare il benvenuto al nuovo anno. Lo sanno bene alcune delle celebrities da sempre sotto i riflettori dei Red Carpet internazionali: da Angelina Jolie ad Anne Hathaway – che devono la loro immutata popolarità anche ai loro sorrisi luminosi – e alcune delle personalità più amate del nostro Jet Set, come Miriam Leone, Luca Argentero e Tiziano Ferro.
Ma quali sono le abitudini “salva sorriso”? Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, svela i dietro le quinte di alcuni dei sorrisi più invidiati nel firmamento delle Star.
“Ognuno di noi ha un sorriso unico, non soltanto nelle forme che lo contraddistinguono, ma anche nel colore, che non è mai uguale per tutti”, racconta l’odontoiatra. “Il colore naturale dei nostri denti dipende dallo smalto dentale, che determina il bianco naturale del nostro sorriso. Ecco perchè lo smalto dentale deve essere preservato, evitando abitudini o fattori che lo possano danneggiare e dedicando un’accurata igiene orale, senza eccedere con alimenti che ne favoriscano la iper pigmentazione o addirittura l’erosione. Per avere un sorriso bello e luminoso, il primo passo è quindi prendersene cura”.
La Beauty Routine che fa brillare il sorriso:a corretta igiene orale e maschere remineralizzanti.
Spesso quando il sorriso appare ingiallito si tratta di macchie superficiali che potremmo evitare con una buona smile care. Poche abitudini ma buone: dedicare tre minuti allo spazzolamento almeno due volte al giorno e utilizzare il filo interdentale. Sono passaggi fondamentali per proteggere lo smalto e per mantenerne il candore nel caso in cui sia già stato fatto un percorso di sbiancamento. Mai mancare all’appuntamento con la seduta di igiene orale dal proprio odontoiatra di fiducia, da segnare in agenda ogni sei mesi. E ancora: utilizzare maschere remineralizzanti che nutrano lo smalto dei denti è il segreto in più, da tenere a mente per un sorriso sempre luminoso.
Un sorriso ultra white inizia (anche) a tavola.
Per ritrovare in tempi brevi un sorriso luminoso, la prima cosa da fare è fare attenzione a quello che si mangia. “Tè, tisane, caffè, frutti rossi, liquirizia e tutte le verdure cotte a foglia verde intenso, per esempio, macchiano i denti se assunti con elevata frequenza”, sottolinea l’esperta. “Per ottenere luminosità extra, consiglio di ridurre il consumo di queste bevande e alimenti. Se proprio non si possono evitare, come rimedio S.O.S. dopo l’assunzione si beva un bicchiere d’acqua. Attenzione a non esagerare anche con bevande/alimenti acidi quali gli agrumi e i soft drinks: se assunti troppo spesso corrodono lo smalto dei denti” Conclude l’esperta.
Chewing Gum allo Xilitolo: il super alleato che non ti aspetti.
Se ci si trova fuori casa senza spazzolino e si desidera comunque preservare la propria igiene orale, è sicuramente di aiuto masticare per 4/5 minuti chewing gum senza zucchero e allo xilitolo. L’utilizzo del chewing gum aumenta la produzione di saliva, che riequilibra il pH della bocca e deterge. Inoltre, a differenza delle sostanze zuccherine, lo xilitolo non fermenta nel cavo orale, rinfresca e non compromette integrità dei denti
No ai rimedi casalinghi: bicarbonato (abrasivo) e limone (corrosivo).
Si crede, erroneamente, che lavare i denti con bicarbonato e limone, sia un ottimo rimedio naturale per sbiancarli, in realtà è molto nocivo. Il bicarbonato, infatti, non solo non ha nessun effetto sbiancante, ma se usato sullo spazzolino consuma lo smalto dei denti e lo riga perché è altamente abrasivo. Il risultato? I denti si macchiano ancora più facilmente e si consumano. Il limone invece contenendo acido citrico, corrode chimicamente lo smalto, portando progressivamente alla sensibilità dentale.
I prodotti da banco non sbiancano.
Per avere un sorriso più bianco è fondamentale rivolgersi ad un professionista. Infatti, tutti i prodotti da banco, come dentifrici sbiancanti e pennette, per legge non possono contenere più dello 0,1% di perossido di idrogeno (unica molecola sbiancante), e tale percentuale è insufficiente a cambiare il colore dei denti. Lo sbiancamento professionale dal dentista utilizza invece prodotti con concentrazione efficaci che, in base al protocollo e alla tecnica, consentono di ottenere risultati evidenti e duraturi.
Oltre i falsi miti.
Sfatiamo uno dei falsi miti più diffusi sullo sbiancamento dentale: non è assolutamente dannoso. Si tratta, infatti, di una procedura che utilizza un gel a base di perossido di idrogeno, che a contatto dei denti libera ossigeno. Questo penetra all’interno ed elimina tutte le molecole pigmentanti che hanno ingiallito il sorriso.
Più smalto c’è, migliore sarà il risultato.
“Più smalto c’è, migliore sarà il risultato”, spiega Clotilde Austoni. “Per questa ragione se un paziente desidera un sorriso bianco e luminoso, ma ha consumato lo smalto dentale a causa del Bruxismo oppure per un’alimentazione ricca di alimenti e bevande acide, durante la visita gli deve essere spiegato che per avere un sorriso bianco potrebbe dover ricorrere a tecniche diverse dallo sbiancamento e cambiare anche alcune delle sue attuali abitudini”.
Che fare, quindi, se abbiamo consumato lo smalto dei denti e questi appaiono gialli perchè traspare lo strato di dentina? In questi casi dobbiamo “ricreare” il volume di smalto perso e questo è possibile con faccette in ceramica, sottili gusci che applicati sulla superficie esterna del dente determinano colore e armonia.
Sbiancamento domiciliare: più efficace e duraturo.
Lo sbiancamento alla poltrona prevede che sia il dentista a posizionare il gel sbiancante. Si utilizza un gel che contiene una concentrazione più alta di perossido di idrogeno, ma che viene applicato solo per la singola seduta. Per dare risultati apprezzabili questo trattamento necessita di almeno tre o quattro sedute, ma garantisce risultati mediamente meno efficaci e duraturi di quello domiciliare.
La tecnica domiciliare, invece, prevede di realizzare mascherine su misura all’interno delle quali è il paziente a posizionare il gel sbiancante. Le mascherine vengono indossate per qualche ora al giorno per almeno due settimane. In questo caso il gel è più delicato ma poiché l’applicazione è costante nel tempo consente di ottenere risultati più efficaci e duraturi. Immaginiamo una maglietta sporca di sugo: verrà più bianca se lasciata a mollo nella candeggina per ore oppure con un lavaggio rapido in lavatrice?