NAPOLI – A meno di un mese dalle prossime amministrative della città di Napoli, inizia ad arroventarsi il clima per la corsa alla poltrona in consiglio comunale Questa mattina attraverso i profili social Pietro Diodato, ex consigliere comunale, ha raccontato un fatto accaduto in prima persona nel partito di Fratelli d’Italia in via Calata San Marco per la consegna delle candidature:
«Inaudito! Sono stato aggredito nella sede di Fratelli d’Italia con una testata che mi ha spaccato la fronte, da quel delinquente di Marco Nonno, che voleva impedire la mia candidatura al consiglio comunale e quella dei miei amici nelle municipalità. Spalleggiato da alcuni personaggi “palestrati”, utilizzati per la bisogna, ha trasformato la sede del mio partito in un covo personale per imporre la sua legge con la violenza.
Continua Diodato – Siamo scappati per rifuggiarci sotto le insegne della legalità di Catello Maresca. E con lui, senza alcuna paura combatteremo la buona battaglia.
A Napoli, in questo momento, Fratelli d’Italia non è un luogo sicuro per le persone perbene. Pur sapendo che la stragrande maggioranza è costituita da persone perbene, ma è vittima del terrore che esercita questo soggetto.»
Non si sa se tra i due ci sia già della ruggine ma raggiunto telefonicamente il consigliere comunale uscente Marco Nonno (e anche consigliere regionale – ndr), ha raccontato la sua versione:
«Nelle prime luci dell’alba verso le 5:00 – 6:00 è venuto Diodato e ha ritirato la sua candidatura al comune e quella di altri 35 candidati alle municipalità. Verso le 10:00 è ritornato e voleva ripresentare le candidature.
Tienga presente – rivolgendosi sempre alla nostra redazione – che quando ritiri una candidatura da una lista per ripresentare la stessa bisogna inserire i sostituti e copiare una serie infinita di verbali e documenti. Per rimediare al danno che aveva provocato Diodato abbiamo impiegato 4 ore.
Immagini che quando alle 10:00 di questa mattina è ritornato e voleva ricandidarsi avremmo dovuto ”perdere” altre 4 ore rischiando a questo punto di non presentare la lista di Fratelli d’Italia.
Al mio rifiuto di inserire il suo nome per non compromettere appunto la lista di Fratelli d’Italia Diodato si è preso i documenti e voleva scappare per non consentirci di presentare la lista. A questo punto gli ho tolto il plico con le candidature e lui ha urtato con il viso l’appendiabiti.
Pensi che sto ancora a fare la fila per presentare la lista.»