Battuta a Renzi sul prezzo della benzina
Roma, 23 nov. (askanews) – “Già abbiamo cambiato la situazione di questa nazione rispetto a come l’abbiamo trovata”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time in aula al Senato, rispondendo a una interrogazione del gruppo di Italia viva sui temi della crescita economica e delle politiche congiunturali.
In questo anno di governo “è cresciuta la fiducia degli investitori e dei mercati, c’è stata la promozione di quattro agenzie di rating di solito non buone su queste materie, le famiglie comprano molto volentieri i titoli di Stato, lo spread è al minimo, Borsa it cresce più di quanto crescano le altre borse europee. Lo abbiamo fatto in piena coerenza, non ricordo – ha detto – di aver detto che l’Italia doveva uscire dall’euro ma che doveva stare in Europa a testa alta e questo stiamo facendo”.
“Quanto al prezzo della benzina dipende – ha proseguito Meloni rivolgendosi al leader di Iv, Matteo Renzi, che aveva illustrato in aula l’interrogazione per il suo gruppo – dal prezzo del petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman (primo ministro dell’Arabia saudita, ndr), visto che ha buoni rapporti, faccia da ponte”.
“Erano anni e anni – ha sostenuto ancora Meloni – che l’Italia non cresceva più della media europea. Mi ha lasciato stupita che nell’interrogazione voi citaste il rimbalzo del Pil post Covid, è successo perché l’economia italiana era tracollata in pandemia nonostante provvedimenti come il bonus monopattini…”.
Sull’alluvione dell’Emilia Romagna, ha anche affermato Meloni, “non c’è nessuna promessa mancata, almeno da parte del governo”, mentre è la Regione ad essere in ritardo. Meloni ha elencato tutte le misure adottate: “Il Governo come si sa ha assunto misure eccezionali e immediate che vale la pena di ricordare: col decreto 61 quasi 1,8 miliardi per la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali, col decreto 88 altri 2,5 miliardi per la ricostruzione pubblica, oltre 120 milioni per i primi contributi alla ricostruzione privata, 100 milioni per le imprese”.
Ha proseguito la premier: “A queste risorse si sono aggiunti altri 149 milioni con successivo provvedimento, con il lavoro del commissario Figliuolo i 2,5 miliardi stanziati col decreto 88 sono già stati messi a disposizione degli enti locali – una somma pari a 1,445 milioni – a queste risorse se ne aggiungono altre non inferiori al miliardo già nella disponibilità del commissario. Sono stati poi giù erogati 100 milioni alle famiglie per il sostegno immediato al contributo di auto-sistemazione, 60mila giornate di cassa integrazione, 200 milioni per i lavoratori autonomi”.
“Quindi – ha concluso – non c’è nessuna promessa mancata e nessuna distrazione, almeno da parte del governo. Mi consenta di segnalare sommessamente che la piattaforma Sfinge di competenza dell’Emilia Romagna, lo strumento per presentare domande risarcimento, è operativa solo dal 15 settembre scorso, due mesi dopo – due mesi dopo! – l’ordinanza commissario. E lei sa che senza l’operatività della piattaforma è impossibile la quantificazione precisa dei danni e del fabbisogno finanziario. Aggiungo che il governo sta ancora aspettando dalla regione la ricognizione delle criticità esistenti prima dell’alluvione e delle opere realizzate per mettere in sicurezza”.
Insomma, “il governo ha agito col massimo sforzo, senza polemiche e guardando ai bisogni dei cittadini e non al colore politico dell’interlocutore istituzionale, ma mi rendo conto che questo non è un costume diffuso”.