Vecchie regole hanno funzionato molto male o non hanno funzionato
Bruxelles, 15 nov. (askanews) – La discussione sulla riforma del Patto di stabilità dell’Ue e le nuove regole per i bilanci pubblici degli Stati membri, in corso tra i ministri finanziari dei Ventisette, deve approdare a un compromesso che è importante “non si discosti, in termini di equilibrio, dalla proposta della Commissione” europea. Lo ha sottolineato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo ai giornalisti italiani dopo la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’autunno della Commissione, oggi a Bruxelles.
A una domanda sulla posizione del ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti, fatta trapelare durante l’ultima riunione dell’Ecofin, la settimana scorsa, secondo cui l’Italia sarebbe anche pronta a tornare alle vecchie regole di bilancio, se nelle nuove si volessero tornare a imporre requisiti rigidi per la riduzione del deficit e del debito, Gentiloni ha risposto: “Non posso entrare nelle dinamiche che in ciascun paese accompagnano questa discussione. Quello che a me interessa è dire che la Commissione ha fatto una proposta che io considero molto avanzata, e che è certamente utile per tutti i paesi, e in modo particolare credo sia importante anche per l’Italia. Io mi auguro che tra i governi si raggiunga un’intesa che non stravolga i punti fondamentali della proposta della Commissione”.
“Poi le valutazioni sul ritorno o on ritorno” di vecchie regole “le lascio ovviamente ai singoli governi. Noi siamo impegnati da molto tempo a riformare le nostre regole di bilancio perché riteniamo che le regole preesistenti abbiano mostrato una evidente difficoltà. Se abbiamo avuto una crescita molto, molto lenta, e un debito che è andato crescendo continuamente nel corso degli ultimi 25 anni – ha osservato Gentiloni -, non sarà ovviamente colpa delle regole di bilancio, ma certamente le regole di bilancio – ha rilevato – non hanno impedito il verificarsi di queste situazioni”.
“Io sono convinto – ha aggiunto il commissario – che sia fondamentale avere delle regole di bilancio comuni. Sembra una banalità, ma noi sappiamo che le regole di bilancio che sono state in vigore fin qui hanno funzionato molto male o comunque per molti aspetti non hanno funzionato. E quindi siccome non possiamo essere senza regole di bilancio, averne di nuove e di migliori è molto importante”.
“Non dobbiamo pensare – ha continuato – che da questo dipendano tutte le sorti della nostra economia, perché sarebbe un errore. Dobbiamo sapere però che avere queste regole, soprattutto per l’Eurozona che condivide la stessa moneta, sono indispensabili. E l’auspicio della Commissione è che l’intesa che sarà raggiunta tra i diversi paesi non si discosti, in termini di equilibrio, dalla proposta della Commissione”.
“Ci possono essere ovviamente, e ci saranno delle modifiche, ma se il testo viene modificato in un senso – ha sottolineato Gentiloni – è bene che venga modificato anche in un altro senso per conservare l’equilibrio che certamente la nostra proposta aveva. Questo penso sia anche l’obiettivo della Presidenza spagnola” di turno del Consiglio Ue, “con la quale stiamo lavorando veramente in modo ottimo insieme, per tentare di arrivare a un’intesa”.
Infine, a un giornalista che chiedeva se i dati molto positivi della crescita e della riduzione del debito pubblico nel periodo post-Covid in cui il Patto di Stabilità è stato sospeso non dimostrino che l’economia va meglio quando non ci sono quelle regole, Gentiloni ha risposto: “Finora il Patto di stabilità era sospeso, e io mi sono battuto perché questa sospensione fosse decisa, e soprattutto perché fosse mantenuta” ancora nel 2023. “E – ha ricordato – non è stato facile arrivarci”.
“Detto questo – ha puntualizzato – è chiaro che i livelli di crescita che si sono verificati nel 2022 e i livelli di diminuzione del debito che si sono verificati in quegli stessi anni derivano da un picco assolutamente senza precedenti che c’era stato, sia nella decrescita che nel debito pubblico, in seguito al Covid, tra il 2020 e 2021”.
“Quindi – ha concluso il commissario – penso che la sospensione del Patto di stabilità sia stata fondamentale per poter affrontare quella che è stata la crisi economica più grave in Europa dopo la guerra. Ma il ritmo di diminuzione del debito e di crescita che abbiamo avuto dopo il Covid è legato alla riapertura delle nostre economie e non all’assenza o alla presenza di regole di bilancio”.