I 27 hanno ritrovato un approccio comune dopo le divisioni dei Paesi Ue all’Onu

Bruxelles, 13 nov. (askanews) – “Ieri abbiamo lavorato tutto il giorno per pubblicare una dichiarazione a 27, e sono lieto di dire che siamo riusciti a mettere insieme i 27 Stati membri in una dichiarazione comune; sapete quanto è stato difficile presentare un approccio completamente unito le ultime volte, dopo il voto alle Nazioni unite, dove i Paesi Ue hanno votato in modi diversi. A questo ho lavorato tutto il weekend”. Lo ha sottolineato oggi a Bruxelles l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla stampa al suo arrivo al Consiglio Esteri, dove il conflitto in corso a Gaza è il primo punto in agenda.

“In questa dichiarazione comune dei 27 – ha continuato Borrell – chiediamo pause immediate, al plurale, non una sola ma diverse pause; e c’è anche un aggettivo, ‘immediate’, pause immediate per stabilire corridoi umanitari per affrontare la terribile situazione della popolazione di Gaza”.

“Chiediamo a Israele di fare prova della massima moderazione al fine di salvare le vite dei civili; e condanniamo l’uso che fa Hamas della popolazione e degli ospedali come scudi, ma esprimiamo anche la nostra preoccupazione per la terribile situazione degli ospedali che hanno subito un pesante impatto dai bombardamenti”.

“Gaza – ha insistito l’Alto Rappresentante – ha bisogno di più aiuti, da tutti i punti di vista: acqua, carburante, cibo. Questi aiuti sono disponibili, stanno a alle frontiere e aspettano di entrare”.

Nella dichiarazione comune dei Ventisette pubblicata ieri sera, l’Ue si dice “seriamente preoccupata per l’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza”.

“L’Ue – si legge – si unisce alle richieste di pause immediate delle ostilità e della creazione di corridoi umanitari, anche attraverso una maggiore capacità di accesso ai valichi di frontiera e attraverso una rotta marittima dedicata, in modo che gli aiuti umanitari possano raggiungere in sicurezza la popolazione di Gaza”.

“In linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 26 ottobre – prosegue la dichiarazione – l’Ue ribadisce il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. L’Ue chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere le persone bisognose attraverso tutte le misure necessarie”.

Inoltre, “l’Ue rinnova l’appello ad Hamas per il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. È fondamentale che al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) venga concesso l’accesso agli ostaggi”.

“L’Ue – si legge ancora nella dichiarazione – condanna l’uso degli ospedali e dei civili come scudi umani da parte di Hamas. I civili devono poter lasciare la zona di combattimento. Queste ostilità stanno avendo un grave impatto sugli ospedali e stanno causando terribili perdite di civili e di membri del personale medico”.

“L’Ue sottolinea che il diritto internazionale umanitario prevede la protezione degli ospedali, delle forniture mediche e dei civili all’interno degli ospedali”, ricorda la dichiarazione, aggiungendo che “gli ospedali devono essere riforniti immediatamente delle forniture mediche più urgenti e i pazienti che necessitano di cure mediche urgenti devono essere evacuati in sicurezza. In questo contesto, esortiamo Israele a esercitare la massima moderazione per garantire la protezione dei civili”.

“L’Ue e i suoi Stati membri – conclude la dichiarazione – continueranno a lavorare a stretto contatto con i partner internazionali, le Nazioni Unite e altre agenzie, nonché i paesi della regione, per fornire un flusso sostenuto di assistenza e facilitare l’accesso a cibo, acqua, assistenza medica, carburante e fornire riparo” alla popolazione di Gaza.

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