L’impegno dei cuochi associati per la Settimana cucina italiana nel mondo
Milano, 12 nov. (askanews) – E’ ormai alle porte l’inizio della Settimana della cucina italiana nel mondo 2023, la rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, promossa dalla rete di Ambasciate italiane, Consolati, Istituti italiani di cultura e uffici Ice all’estero. Anche quest’anno l’associazione italiana Ambasciatori del gusto sarà un punto di riferimento dell’iniziativa, con i singoli ambasciatori impegnati in dodici Stati alla valorizzazione del comparto nazionale.
Tra chi ha già iniziato a farlo ci sono Gianfranco Massa, che a ottobre è stato impegnato in Corea dove ha rappresentato la Sardegna, e Andrea Fugnanesi e Domenico Di Tondo chiamati in Brasile, a San Paolo, per raccontare rispettivamente l’unicità della cucina lombarda, valtellinese in particolare, e le caratteristiche della tradizione culinaria pugliese. Altri due ambasciatori, Samuele Maio e Fabio Maiano, sono volati invece in Cina dove in occasione della settimana dell’arte e del design, hanno contribuito all’inaugurazione del Padiglione Italia nella fiera di settore di Shanghai.
A inaugurare invece la settimana in Lituania sarà Antonino Attardi mentre il Belgio vedrà impegnati Marina Ravarotto e Marco Stagi. Rosario Di Donna invece rappresenterà AdG in Giappone dove sarà protagonista di un contest con alcuni cuochi locali dedicato ai differenti modi, quello italiano e quello giapponese, di utilizzare e valorizzare il crudo.
A rendere infatti il viaggio degli ambasciatori più efficace è la presenza delle aziende che affiancano l’associazione nel suo percorso di valorizzazione della cucina italiana.
“Rappresentare la cultura enogastronomica italiana nel mondo fa parte del Dna di noi ambasciatori. Per questo fin dalla prima edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo ci siamo messi a disposizione delle varie Ambasciate diventando parte attiva del progetto, organizzando appuntamenti culturali, formativi e culinari. Dal 2015 ad oggi gli ambasciatori sono stati chiamati in più di 70 città e oltre 50 Paesi – ha dichiarato Alessandro Gilmozzi, presidente degli Ambasciatori del gusto – Non ci siamo mai fermati nemmeno durante la pandemia quando abbiamo messo a punto numerosi eventi digitali. Siamo davvero orgogliosi di rappresentare la cucina italiana di qualità. Sappiamo che c’è ancora molto da fare per riconoscere e salvaguardare il nostro patrimonio ma il nostro impegno continua”.