Conferenza Internazionale Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale

Roma, 10 nov. (askanews) – In occasione del ventesimo anniversario della convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale si terrà a Roma il 13 novembre, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati per proseguire poi il 14 novembre al Senato della Repubblica, la “Cernobbio della Cultura”, la conferenza internazionale Unesco sul patrimonio culturale immateriale e sul suo rapporto con lo sviluppo sostenibile. La conferenza, organizzata dalla Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, diretta dal professor Pier Luigi Petrillo e promossa da Civita Mostre e Musei e dalla Fondazione Treccani, con la collaborazione di numerosi altri soggetti pubblici e privati, vedrà impegnati esperti da tutto il mondo. I lavori saranno aperti dal Vicepresidente della Camera Sergio Costa, dal Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone e dal Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle Aree Interne Alessandro Battilocchio e saranno conclusi dal Presidente della Commissione Cultura del Senato e dal Vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio. Dall’Australia al Brasile, da Singapore all’Uganda, dalla Lituania all’Egitto, dall’Iran all’Arabia Saudita, dal Kirjikistan al Canada, i partecipanti, riuniti insieme per la prima volta, discuteranno e ragioneranno sui patrimoni culturali immateriali ovvero quei “patrimoni viventi” (l’Unesco li definisce “living heritage”) che rappresentano le tradizioni, le pratiche, i riti che, tramandandosi di generazione in generazione, narrano l’identità di una comunità e di un territorio. Oggi in Italia sono censiti dai Ministeri della Cultura, dell’Agricoltura e dell’Ambiente oltre 180 mila diversi esempi di questi patrimoni. A livello mondiale, l’Unesco ha riconosciuto 677 tradizioni provenienti da 146 diversi Stati, tra cui il tango argentino, lo Yoga indiano, la cultura della birra belga. L’Italia è ottava con 17 riconoscimenti, tra cui l’arte dei pizzaiuoli napoletani, la transumanza, i violini di Cremona, i pupi siciliani. Tra i tanti interventi si parlerà anche della candidatura Unesco a Patrimonio Immateriale de La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale.

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