In 84% casi non più di 10 giorni di attesa per visita cardiologica
Roma, 10 nov. (askanews) – Nella maggior parte delle Regioni si riscontra un trend in miglioramento nell’erogazione di visite e prestazioni diagnostiche rispetto al primo semestre 2022; viceversa il confronto con il primo semestre 2019 individua da parte di tutte le Regioni – tranne che per la Toscana nell’ambito delle visite di controllo – delle criticità nel ristabilire i volumi di prestazioni antecedenti la pandemia. E’ quanto evidenzia una sperimentazione condotta da AGENAS con la Fondazione The Bridge, di raccolta dati, da parte delle Regioni/PA, sulle prenotazioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale in modalità ex ante. L’obiettivo generale del progetto pilota è quello far luce sulle liste di attesa rendendo disponibili dati omogenei e standardizzati a livello regionale. Per le visite è stato valutato sempre il 1° accesso. Per le prestazioni strumentali sono stati considerati sia il 1° accesso sia l’accesso successivo. I dati, presentati oggi, sono stati raccolti nella settimana indice del 22-26 maggio 2023 e si riferiscono alle prestazioni monitorate dal PNGLA 2019-2021 (14 visite e 55 prestazioni di diagnostica strumentale). In totale sono state raccolte informazioni su 125.000 prenotazioni di visite specialistiche e 146.000 prenotazioni di esami di diagnostica strumentale.
A livello globale la prima visita cardiologica è garantita in classe B (entro dieci giorni) nell’84% dei casi e in classe D (entro 30 gg per le visite e 60 gg per gli esami diagnostici) nell’80% dei casi. I valori mediani delle giornate di attesa in classe B che si osservano tra le Regioni passano da 13 giorni in Friuli V.G. ai 5 giorni dell’Emilia-Romagna. Per la prima visita ortopedica la garanzia, in classe B, è pari al 74% dei casi e in classe D al 78% dei casi. In Regione Toscana, in classe D, il valore mediano di attesa è pari a 18 mentre in Regione Piemonte tale valore raggiunge i 36 giorni. Passando ai tempi di attesa delle prestazioni di diagnostica strumentale, osserviamo che la TAC è garantita in classe B nel 78% dei casi e in classe D nel 89% dei casi. I valori mediani delle giornate di attesa in classe D che si osservano tra le Regioni passano da 4 giorni in PA di Trento ai 21 giorni delle Marche. Per un’Ecografia dell’Addome la garanzia, in classe B, è pari al 78% dei casi e in classe D al 84% dei casi. In Regione Abruzzo, in classe B, il valore mediano di attesa è pari a 4 giorni mentre in Regione Lazio tale valore raggiunge i 31 giorni. Tuttavia, sottolineano i ricercatori, è da rilevare che il dato relativo ai giorni che intercorrano tra la data di prescrizione della ricetta e la data di contatto al Centro prenotazioni è molto variabile. Ad esempio, si registra che solo il 18% delle prescrizioni in classe U (da erogare entro 3 gg) e il 40% delle prescrizioni in classe B (da erogare entro 10 gg) riportano una data di contatto nella stessa giornata o il giorno dopo la prescrizione. Nell’80% delle prescrizioni in classe U e nel 57% in classe B, la data di contatto è superiore a quella della prescrizione, mediamente, di 10 giorni. Tale modalità organizzativa e/o comportamentale può distorcere i risultati che tengono in considerazione la differenza dei giorni che intercorrono tra la data di contatto e la data di prima disponibilità offerta dal sistema. Infine, altro elemento di distorsione rispetto alla corretta programmazione dell’offerta, è rappresentato dalla scelta dell’utente. Nel 51% dei casi, l’utente sceglie una data peggiorativa rispetto a quella che gli viene offerta dal sistema, perché chiede di poter avere la prenotazione presso una struttura diversa da quella proposta in prima disponibilità (73% dei casi) o perché sceglie una data successiva a quella proposta (20% dei casi).