La sfida: generare impatto sociale e promuovere crescita

Roma, 7 nov. (askanews) – “Per noi essere qui oggi è importante perché il settore della salute e della farmaceutica è un settore strategico per il paese, non solo per il valore economico ma anche per l’impatto che ha sulla salute e la sicurezza del sistema nazionale. Lo abbiamo visto durante il Covid, quanto dipendere da economia e sistemi produttivi altrove fosse un fattore di debolezza”. Lo ha detto Simona Camerano, Responsabile Scenari Economici e Strategie Settoriali di Cassa Depositi e Prestiti, intervenuta al Convegno “Attrarre Salute – Obiettivo investimenti per la resilienza dell’industria farmaceutica in Italia e nell’Ue”, promosso a Roma da iCom, Istituto per la competitività.

“Per Cdp – ha sottolineato – questo settore è particolarmente importante, è una delle dieci filiere strategiche che abbiamo identificato nell’ambito delle priorità di intervento ed è un settore che sosteniamo a 360 gradi, nella parte a monte di attività di ricerca e sviluppo che ha bisogno di capitali coraggiosi e di interazione tra vari attori nell’ecosistema delle imprese, dalla ricerca alle imprese”.

“Ci siamo a monte – ha aggiunto Camerano – ma anche nel segmento produttivo sostenendo investimenti delle aziende attive in questo settore, non solo grandi gruppi, ma anche piccole e medie imprese molto importanti nell’ambito della filiera che è fatta di tanti attori e quindi il fabbisogno di investimenti e di supporto nello sviluppo delle iniziative ha questi attori che hanno dimensioni e caratteristiche degli indicatori economici molto diversi. A noi il compito di guardare ad attori che hanno performance e indicatori di bilancio molto diversi per dare un contributo a tutto tondo”.

“Infine – ha concluso Camerano – si parla molto di regionalizzazione degli scambi: in questa ottica l’Italia ha un ruolo molto importante e dobbiamo guardare al supporto delle iniziative imprenditoriali. In tal senso possiamo riportare una parte di attività delocalizzate e investiamo per attrarre chi vuole operare nel nostro Paese facendo leva su un posizionamento geografico strategico, nel contesto di una riorganizzazione delle catene globali del valore in un’ottica più regionale”.

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