Vat gap giù di un terzo in 2021, -4,3 punti Ue e -10,7 punti Italia

Roma, 24 ott. (askanews) – I paesi dell’Unione europea hanno fatto progressi molto rilevanti sulla raccolta di gettito Iva, Italia in testa, riducendo di circa un terzo le entrate perse per evasione, elusione, errori contabili e fallimenti di imprese. Il cosiddetto “Vat Gap”, elaborato della Commissione europea e che cerca di misurare la differenza tra il gettito teorico atteso e quello effettivamente raccolto sull’Iva. Nel 2021 per l’intera Unione europea questa voce si è attestata a 60,6 miliardi di euro, rispetto a 99 miliardi registrati nel 2020. E in questo modo il gap sull’Iva è calato al 5,3%, ovvero 4,3 punti percentuali in meno rispetto a un anno prima.

Secondo le tabelle contenute in un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in Italia questo gap sull’Iva è crollato di ben 10,7 punti percentuali, il calo più forte tra tutti e 27 i Paesi, portandosi al 10,8% nel 2021, che equivale a 14,6 miliardi di euro, a fronte del 21,5% del 2020, che corrispondeva a 27,3 miliardi di mancato gettito. Anche con questi progressi, oltre un quarto del mancato gettito Iva totale nell’Ue è relativo all’Italia (14,6 mld su 60,6 mld).

Il valore più elevato di mancato gettito Iva si registra in Romania, con un gap del 36,7%, il più basso in Olanda, che l’Ue accredita di un livello addirittira negativo, pari al meno 0,2%.

Questa impennata delle entrate Iva, e speculare riduzione del mancato gettito sembrano essere innanzitutto collegate alle restrizioni alle attività, e conseguenti cambi di modalità di spese e consumi, imposte dai governi a motivo del Covid. La stessa Commissione europea riconosce che l’aumento del gettito Iva è “senza precedenti”, così come il crollo del gap sull’Iva.

Vari fattori potrebbero spiegare queste dinamiche: “primo, i pagamenti elettronici e online, dove generalmente l’osservanza dell’Iva è più elevata, che sono cresciuti in popolarità con la pandemia. Secondo – afferma la Commissione – gli Stati membri stanno beneficiando di misure mirate approntate nei loro sistemi fiscali, come nuovi meccanismi di rendicontazione digitale, il monitoraggio in tempo reale delle transazioni, i regimi di fatturazione elettronica che sono particolarmente efficaci contro le frodi sull’Iva”.

E Bruxelles intende fare altro in tal senso, ad esempio con la fatturazione elettronica delle transnazionali tra imprese. L’Unione europea è particolarmente interessata alla raccolta di gettito Iva dato che parte del ricavato deve essere automaticamente girato dagli Stati membri ai bilanci comunitari.

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