“Grazie a Sami e Tatiana, perché la storia non si ripeta”
(dall’inviata Monica Di Sisto)
Birkenau, 23 ott.(askanews) – Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato da Sami Modiano e Tatiana Bucci, sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ha deposto un mazzo di fiori presso la struttura di selezione all’esterno del campo di concentramento di Birkenau dove il 23 ottobre di ottanta anni fa arrivarono i primi ebrei deportati dall’Italia. Un convoglio con ventotto vagoni bestiame partito dalla Stazione Tiburtina con 1022 persone a bordo, tra le quali moltissime donne, anziani e oltre 200 bambini. Sì è aperta, così, la seconda giornata del Viaggio della Memoria nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, organizzato per 8 scuole superiori di Roma Capitale e della Città Metropolitana, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah e della Comunità Ebraica di Roma.
A questa seconda tappa hanno partecipato, per la prima volta, i familiari dei sopravvissuti del 16 ottobre, data del rastrellamento degli ebrei dalla Capitale. Il sindaco ha anche aggiunto un suo un sasso a quelli deposti dalle famiglie dei deportati, come segno di lutto e di memoria degli scomparsi. “Mi sento particolarmente il cuore gonfio, io che di solito parlo con facilità quasi non riesco – ha ammesso Tatiana Bucci, entrata bambina nel campo di Birkenau e sopravvissuta allo sterminio, parlando agli studenti stretti attorno al binario in silenzio -. È la prima volta che lo sento così forte, perché è qui che ho saputo di essere arrivata qui il 3 aprile del 44. Il mio pensiero va soprattutto ai bambini, che non dovrebbero soffrire, e a mia nonna che per l’ultima volta ho visto proprio qui”.
“Abbiamo vissuto dieci mesi qui a Birkenau – ha ricordato ancora Tati Bucci – e ringrazio, circondata dalle famiglie di chi non è tornato, per la vita fortunata che abbiamo avuto, perché siamo stati tra i pochi bambini che siamo stati ritrovati dalla propria famiglia”.
“Le vostre parole ci toccano dal profondo – ha sottolineato il sindaco Gualtieri – e commemoriamo qui questa giornata tragica nella quale, dopo quattro giorni nei vagoni bestiame, senza acqua ne’ cibo, arrivarono 1023 ebrei romani strappati alle loro case”.
“Furono vittime di un piano folle – ha aggiunto Gualtieri – ma che è storia, un piano di sterminio attuato con una lucida capacità amministrativa che sconvolge nella sua criminale determinazione e che rappresenta, con la Shoah, il punto più basso raggiunto dall’umanità”.
“Il radicale antisemitismo del nazismo – ha ricordato Gualtieri – affonda le sue radici nella storia, e fa qui, nel campo dì sterminio più grande, un milione di vittime. Grazie agli studenti delle scuole e alle associazioni presenti perché della memoria dobbiamo fare un pilastro della nostra identità – ha aggiunto il sindaco rivolto ai ragazzi – per una storia che non deve mai più accadere. Lo dobbiamo ai romani strappati alle loro famiglie e alla vostra generazione. Per avere un futuro migliore dobbiamo conoscere la storia. Grazie a Sami e Tatiana – ha concluso Gualtieri – che rivivendo questo momento provano sentimenti che non possiamo neanche immaginare, ma hanno dedicato la loro vita alla memoria perché l’orrore non si ripeta”.