Una riflessione sulla morte curata da Francesco Liggieri
Milano, 22 ott. (askanews) – La galleria Marina Bastianello di Venezia ospita la mostra collettiva degli artisti Giacomo Bolzani, Beatrice Gelmetti e Paula Sunday intitolata “La ballata della vita” e curata da Francesco Liggieri, aperta fino all’11 novembre: una riflessione intima e globale sulla morte.
Ponendo l’attenzione e la domanda, in particolare, sulle motivazioni della scomparsa di questa parola dal vocabolario del quotidiano – pur essendo argomento onnipresente nella cronaca e nella comunicazione mediatica – soppiantata tuttavia da infiniti sinonimi, come protagonista di un esorcismo collettivo. Quello a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni è un allontanamento progressivo della sua rappresentazione nella società Occidentale e della sua stessa idea nella vita sociale. Un atto a cui corrisponde, inevitabilmente, una minore consapevolezza della transitorietà e dell’impermanenza che ci accomuna, del valore stesso da dare al tempo e, in definitiva, alla vita stessa.
La ricerca trae ispirazione dal libro apocrifo La vita di Adamo ed Eva, che racconta anche la morte del progenitore, e che prende forma in 12 opere; 12 come numero fondamentale nella Cabala e, nell’età degli esseri umani, un simbolo di cambiamento, della pubertà, della crescita, dell’evoluzione, attraversando passaggi della vita e immagini che parlano di fanciullezza, maturità e morte.
Il punto di partenza è il grande dipinto di Beatrice Gelmetti dal titolo summer power nap / 36 degrees che rappresenta l’immagine spensierata dell’essere bambini, la libertà di essere e vivere lontani dalle convenzioni sociali che opprimono l’età adulta.
Paula Sunday rappresenta la maturità, fisica e intellettuale nel quadrittico composto dalle opere provenienti dai progetti Babilonia, S.O.B. (Solitude of Bodies) e in ultimo Diario di una doppia, ad uso singolo dove i temi della ricerca dell’artista sono uniti dalla figura del corpo femminile, strumento rivelatore di un’identità culturale e ideologia.
Il video di Giacomo Bolzani dal titolo Caravaggio era un maiale conduce alla fine del viaggio, a quel punto che si cerca di rimandare, a cui non guardare e che, si pensa, riguardi sempre gli altri e mai se stessi. Uscendo dallo spazio fisico della galleria, conclude idealmente il percorso il trittico di video ambientali di Bolzani, SENTRIES – sentinelle, Sulla possibilità di evadere e Mare d’inverno che il pubblico può visualizzare tramite QR code.