Dopo attacco a Israele rafforzati i dispositivi di sicurezza, ma “non ci sono segnali di rischi concreti”
Roma, 17 ott. (askanews) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella informativa urgente alla Camera ha parlato dell’operazione antiterrorismo avvenuta oggi a Milano. “Una conferma del livello di attenzione è l’arresto, avvenuto oggi a Milano, ad opera della polizia di Stato di due persone di origine egiziana (una delle quali di cittadinanza italiana), per reati di terrorismo. Al momento – ha sottolineato il ministro non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l’Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile”. “Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi è costituito dai conflitti armati. E in questo momento, come noto, alle porte dell’Europa ce ne sono due, la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi, senza dimenticare che il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista e ieri sera a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini svedesi”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa urgente del Governo sull’incremento dei flussi migratori.
Riguardo all’aumento del rischio di radicalizzazioni e terrorismo, Piantedosi ha reso noto che “a seguito dell’attacco subito da Israele, ho immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale”. In particolare, “è stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia – ha sottolineato il titolare del Viminale – che sono stati quantificati in oltre 28.000, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi”.
“L’azione del governo, sin dal suo insediamento, si è incentrata su ogni forma di contrasto all’immigrazione irregolare, anche in relazione ai possibili profili di rischio di infiltrazione terroristica nei flussi. I recenti tragici avvenimenti – ha aggiunto il responsabile del Viminale – impongono una rinnovata e più elevata attenzione in particolare attraverso il potenziamento delle attività interforze per i controlli delle frontiere e di quelle effettuate dalle task-force operanti nelle principali aree di sbarco e negli hotspot nazionali”.
“In questo dato specifiche direttive per l’intensificazione di ogni raccordo informativo tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence, al fine di monitorare l’evoluzione del conflitto e i suoi possibili riflessi sui flussi migratori, sugli ingressi e sulle presenze nel territorio nazionale”, ha concluso Piantedosi.