Gratl: raccolti oltre 14mila quintali. Gratl: siamo soddisfatti

Milano, 17 ott. (askanews) – Si è appena conclusa la vendemmia in Valle Isarco, che in media si svolge dieci giorni dopo le altre zone dell’Alto Adige, a causa delle condizioni climatiche, della varietà del terroir e dall’altitudine dei vigneti, che va dai cinquecento ai mille metri sul livello del mare. I 135 soci viticoltori di Cantina Valle Isarco, che coltivano in totale 150 ettari di vigneti, sono stati costretti ad un enorme incremento del lavoro tra le vigne, soprattutto a causa del clima umido determinato da precipitazioni straordinarie. Nonostante questo, l’annata 2023, secondo la più giovane Cantina sociale altoatesina, “darà grandi soddisfazioni nel bicchiere”.

“È stata un’annata molto difficile ma siamo soddisfatti: fino a tre settimane fa nutrivamo dei timori per gli aromi, poi il bel tempo, con le giornate calde e le notti fresche, ci ha tolto anche queste preoccupazioni” ha dichiarato il direttore generale della Cantina Valle Isarco, Armin Gratl, spiegando che “abbiamo raggiunto gli obiettivi di quantità che ci eravamo prefissati, stabili rispetto allo scorso anno per tutte le varietà, poco più di 14mila quintali”. “I forti attacchi di peronospora e oidio che hanno flagellato tutta l’Italia sono stati gestiti molto bene dai nostri soci, facilitati dall’estrema frammentazione delle proprietà, che in media si aggira attorno a un ettaro” ha proseguito Gratl, aggiugendo che “l’uva arrivata in Cantina era perfetta e sana, è stata fatta tanta selezione a mano, e la gradazione zuccherina in questa vendemmia è più bassa rispetto allo scorso anno, dove invece c’era un leggero eccesso: per noi è un aspetto positivo perché vogliamo fare vini beverini, quindi non troppo alcolici, ed eleganti”.

Grandi soddisfazioni sono intanto arrivate dalla critica enologica. Il “Sylvaner Sabiona 2020” è stato insignito del titolo di “Miglior Sylvaner d’Italia” da Doctor Wine di Daniele Cernilli, mentre il “Kerner Aristos” a ricevuto per il terzo anno consecutivo i “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso. i “5 Grappoli” di Bibenda Il Kerner e il Riesling della linea Aristos hanno ricevuto anche i “5 Grappoli” della guida Bibenda, e infine il “Gewürztraminer Aristos” si è aggiudicato la Corona dei Vini Buoni d’Italia. “I premi che negli ultimi anni siamo riusciti a ottenere sono stati confermati anche quest’anno e siamo molto contenti” ha affermato il dg, sottolineando che “le novità presentate quest’anno, ossia il nostro Metodo Classico ‘Aristos Zero’, 100% Sylvaner, la nostra cuvée ‘Adamantis’, e il ‘Pinot Nero Aristos’ uscito a fine 2022 non sono stati ancora inviati alle guide: vedremo il prossimo anno come saranno valutati, abbiamo buone aspettative”.

“Siamo una realtà composta da oltre 130 famiglie che abitano tutte in Valle Isarco, tra Bolzano e Bressanone, e che coltivano le loro vigne in famiglia, senza dipendenti” ha ricordato Gratl, spiegando che “ogni famiglia possiede un proprio maso circondato in media da circa un ettaro di vigna”. “Possiamo parlare di viticoltura eroica perché i terreni sono molto ripidi, con una pendenza che arriva fino al 60%” ha continuato, concludendo “per questo il 90% delle vigne sono terrazzate, altrimenti sarebbe impossibile lavorarci”.

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