Lamenta “distorsione strutturale” a discapito di porti Ue e Italia
Roma, 16 ott. (askanews) – L’Italia ha chiesto di inserire un punto aggiuntivo all’agenda del Consiglio Ambiente in corso a Lussemburgo, in materia di Ets marittimo, il meccanismo Ue di autovincolo alle emissioni, per “aprire una discussione seria e approfondita che possa portare a iniziative concrete, finalizzate a mitigare alcuni effetti negativi derivanti dall’inclusione nel sistema Ets di questo settore”. Lo ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, secondo quanto riporta una nota con una informativa al Consiglio Ambiente, sull’attuazione del sistema Ets.
“L’Italia – ha detto Pichetto – è in prima linea nel contrasto dei cambiamenti climatici e convintamente a favore delle politiche europee di abbattimento delle emissioni climalteranti e in tal senso ha approvato e contribuito all’adozione della Direttiva Ets e dei suoi atti esecutivi, fra cui l’approvazione della lista dei porti extra UE che distino meno di 300 miglia da un porto dell’Ue”.
“Tuttavia, come ampiamente riconosciuto dalla stessa Commissione Europea, sappiamo che le soluzioni adottate fino ad oggi non valgono ad affrontare con efficacia il problema di reindirizzamento dei traffici marittimi di merci con trasbordo su rotte esterne all’Unione, che comporta, oltre che risultati indesiderati dal punto di vista ambientale, gravi conseguenze negative per la stessa competitività europea”.
“Le attuali regole europee in materia di applicazione del meccanismo ETS al settore marittimo, in assenza di una applicazione dello stesso a livello mondiale, determinano una sicura perdita di competitività di molti porti di scalo europei, e in particolare italiani, per i traffici merci su container con trasbordo, con conseguente rischio strategico per tutto il sistema logistico europeo. L’Italia ritiene che il meccanismo correttivo ad oggi individuato dell’esclusione dai porti di scalo dei porti Extra UE situati a meno di 300 miglia marine da porti di scalo UE, non sia assolutamente sufficiente”, ha osservato il ministro.
“Permane una distorsione strutturale, che va a discapito dei porti di scalo europei, e in particolare di molti porti italiani fra cui Gioia Tauro, che risentiranno fortemente dei negativi effetti diretti dei costi ETS, effetti aggravati dall’ulteriore svantaggio competitivo sulle rotte intercontinentali generato dalla mancata applicazione del meccanismo a livello mondiale. In tal senso, l’Italia ritiene che, se da un lato è essenziale adoperarsi per assicurare l’applicazione del meccanismo ETS su scala mondiale, mediante il coinvolgimento dell’Organizzazione Marittima Internazionale, dall’altro è necessario nell’immediato introdurre opportuni correttivi alle stesse modalità implementative della Direttiva”.
“Il Governo italiano, quindi, chiede alla Commissione Europea di valutare e di fornire una lista di possibili misure correttive, e si rende disponibile a una discussione immediata – ha concluso Pichetto – al fine di evitare le indesiderate conseguenze economiche, sociali ed ambientali che deriverebbero dall’applicazione delle regole attuali”.