Pesano caldo e assenza precipitazioni su ritardo raccolta

Roma, 11 ott. (askanews) – L’autunno caldo e la carenza di precipitazioni pesano sulla raccolta italiana delle castagne che si preve in calo, al di sotto dei circa 45 milioni di chilogrammi di produzione media nazionale degli ultimi 5 anni. A diminuire, soprattutto, la produzione delll’Emilia Romagna e quella di tutto il sud Italia mentre risultano in controtendenza alcune aree del nord Italia, in particolare Piemonte e Trentino, dove le quantità dovrebbero risultare stabili, con locali aumenti. Lo anticipa in una nota la Coldiretti, sottolineando che perà la qualità dei frutti sarà buona ovunque, con punte di eccellenza.

L’Italia resta il sesto produttore mondiale di castagne, con l’86% della produzione che viene realizzata in 5 regioni, nell’ordine Campania, Calabria, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.

Nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, mentre dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili. A fronte del calo produttivo, l’Italia nel 2022 ha importato quasi 20 milioni di chili di castagne, soprattutto da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo.

L’Italia ha ben sedici prodotti a denominazione di origine legati al castagno che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Cinque si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp, il Marrone di Serino/Castagna di Serino IGP e la Castagna di Roccamonfina IGP, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop e i Marroni del Monfenera Igp, ed i Marroni di Combai Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano DOP.

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