Consorzio: “Bella acidità, equilibrio e quadro aromatico intenso”

Milano, 11 ott. (askanews) – Si è chiusa da pochi giorni con un calo di circa il 15% la vendemmia nella Denominazione Conegliano Valdobbiadene. Anche in questo territorio a nord della provincia di Treviso l’annata è stata ben più complicata rispetto alle precedenti ma la qualità delle uve conferite è sopra le aspettative e questo alimenta la fiducia dei produttori.

Il Consorzio ha spiegato che grazie ai monitoraggi sempre più precisi nei giorni precedenti la raccolta, l’uva arrivata in Cantina “ha il corretto equilibrio tra acidità e indice Babo” (quello che indica la quantità di zucchero naturale, ndr). Infatti, “la gradazione alcolica delle uve varia a seconda della zona di raccolta, in media si attesta intorno ai 13.9 gradi babo”, mentre per quanto riguarda l’acidità, “in tutta la Denominazione si assesta intorno al 7 g/l garantendo così l’equilibrio necessario a versare nei calici spumanti freschi e di carattere”. Inoltre, dai primi assaggi dei mosti “si riporta una buona acidità malica e un quadro aromatico di altrettanta intensità dai vigneti del valdobbiadenese, e spostandosi verso il centro della Denominazione si registra un’ottima finezza, una buona intensità olfattiva e in generale armonia gustativa”.

Da un punto di vista metereologico il 2023 è stata un’annata che ha alternato periodi siccitosi, concentrati principalmente nei primi mesi dell’anno, a periodi molto piovosi da maggio per tutta l’estate. Non sono poi mancati “eventi grandinigeni importanti che hanno interessato in particolare la parte più occidentale della Denominazione: nella seconda metà di luglio quando il vigneto si stava avviando all’inizio della maturazione, le grandinate del 24 e 25 del mese hanno interrotto il processo e ci sono volute due settimane, sia alla vite sia al viticoltore, per riorganizzarsi”. Fortunatamente, a seguito della grandine, “il clima è tornato adeguato alle necessità di sviluppo delle piante che hanno generato nuova vegetazione utile per riprendere i processi di maturazione”. In questo contesto, il Consorzio sottolinea “che la buona fertilità della pianta ha contribuito a proteggere i grappoli: l’abbondante apparato fogliare è stato utile contro la grandine e contro il caldo eccessivo”.

Photo credits: Arcangelo Piai

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