“E’ fondamentale che la che fase didiscesa del rapporto debito/Pil”
Roma, 9 ott. (askanews) – “Il quadro tendenziale descritto delinea spazi molto stretti sia per confermare e mantenere gli obiettivi di rientro, seppur graduale, del debito, sia per onorare gli impegni assunti con il PNRR”. E’ quanto segnala la Corte dei Conti nel corso dell’audizione sunna Nadef davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
“Esso – sottolinea la Corte – si fonda su una previsione di spesa nei principali comparti molto contenuta. Se appare, infatti, corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica a un più attento utilizzo delle risorse, vanno considerati i rischi di ulteriore ricorso a maggiore indebitamento”.
In particolare, prosegue la Corte dei Conti, “nel quadro delineato potrebbero emergere nuove occorrenze (contratti, eventuali necessità ulteriori sul fronte energetico, etc..), possibili aumenti di oneri (come, ad esempio, quote crescenti di garanzie escusse, in crescita già nel 2023), difficoltà di realizzazione di un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato. Tutti elementi che potrebbero incidere sul conseguimento degli obiettivi di riduzione del debito”.
Inoltre, “è fondamentale che la che fase di discesa del rapporto debito/Pil, intrapresa nel 2021, prosegua con continuità”, ha detto Carlino, spiegando: “Il permanere di prospettive di crescita superiori al potenziale ed un differenziale tra costo del debito ed incremento del Pil ancora ampiamente negativo sembrerebbero consigliare di sfruttare sin da ora la possibilità di stabilizzare la dinamica del debito, governandone una più sicura riduzione – ha aggiunto Carlino -. Un segnale ai partner europei e ai mercati che potrebbe rivelarsi particolarmente ‘produttivo’ in termini di credibilità oltre che di tassi, rinforzando l’effetto positivo che sicuramente deriverebbe da una decisa lotta all’evasione e da una più efficace politica di razionalizzazione della spesa preannunciate nel Documento”.
La Corte dei Conti si sofferma in particolare sul capitolo privatizzazioni. Nella Nadef viene indicato “un programma di privatizzazione ambizioso e di dimensioni mai raggiunte nel recente passato” per il quale “si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia”.
“Contrariamente al DEF viene ora annunciata la volontà di riprendere un programma di dismissioni mobiliari che sarebbe in grado di generare proventi da privatizzazioni per circa 1 punto di Pil nel triennio” rileva la Corte ricordando che “negli ultimi lustri si è assistito, non di rado, a repentini cambiamenti per quel che riguarda i proventi da privatizzazioni considerati di anno in anno nei quadri di programmazione economica e finanziaria”.
“Nell’apprezzare la maggiore attenzione ora rivolta al tema della gestione attiva degli asset pubblici – prosegue la Corte – si deve osservare come sarà necessario nei prossimi mesi offrire elementi più puntuali e circostanziati circa la nuova strategia. Del resto, nella misura in cui da tale strategia sono attese risorse che vanno ad incidere nella dinamica del debito pubblico, tali informazioni avranno senz’altro il dovuto rilievo nel Piano strutturale nazionale di bilancio a medio termine che dovrebbe essere presentato in caso di approvazione del pacchetto di riforme della governance economica dell’UE”.