Il senese classe 1991 sarà premiato il 21 ottobre a Salice Salentino
Milano, 8 ott. (askanews) – Jacopo Vagaggini è stato eletto “Miglior giovane enologo italiano” per Vinoway Selection 2024. Nato a Siena nel 1991, Vagaggini è consulente ed enologo di terza generazione, con una laurea in Biologia ad Oxford con specializzazione in Environmental Changes, seguita poi dalla laurea in Enologia conseguita al DNO di Bordeaux.
Ringraziando per il premio ricevuto, il giovane professionista ha affermato che “la viticoltura subisce periodi altalenanti, la stagione 2023 ne è un esempio, mettendo ogni anno i produttori di fronte a nuove difficoltà da affrontare: questo fenomeno è più accentuato in Europa, dove pratichiamo una viticoltura più tradizionale e scevra da pesanti interventi correttivi”. “Bisogna puntare sulla territorialità e sui vitigni autoctoni che nel tempo si sono adattati a vivere in nicchie ecologiche ben precise” ha proseguito, aggiungendo che “il vitigno autoctono riesce a sopportare meglio gli stress ambientali repentini che si stanno vivendo, garantendo una buona produttività e mantenendo le sue qualità peculiari”. La commissione di degustazione e dei premi di Vinoway Italia, guidata da Davide Gangi, lo premierà sabato 21 ottobre nel Castello Monaci Resort di Salice Salentino (Lecce).
Dopo le prime esperienze in diversi Chateau francesi, Vagaggini si è spostato in Argentina, dove ha approfondito la coltivazione e la produzione del Malbec “vitigno con una forte identità territoriale, capace di esprimere con fierezza la propria origine”. “Un grande vino riesce a comunicare istantaneamente chi è, il terroir da cui proviene, i vitigni di cui è composto e l’annata che ha vissuto” ha spiegato Vagaggini, che nell’azienda di famiglia, Amantis, “ogni anno porta avanti diverse ricerche con l’obiettivo di sviluppare un’enologia moderna ma rispettosa della tradizione trasmessagli”.
Il giovane enologo continua le sue attività anche all’estero; nel luglio 2022 è stato coinvolto nello sviluppo di un’innovativa realtà enologica nell’isola di Gozo che per il giovane enologo rappresenta “un progetto ambizioso e moderno, che scriverà una nuova pagina dell’agricoltura maltese”.