Il docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli propone ‘forza lavoro ad hoc’ per evitare casi come Roccaraso
Governare e pianificare l’afflusso turistico è oggi più che mai una necessità per affrontare le fluttuazioni impreviste e gestire efficacemente i flussi dei visitatori. Questa è la riflessione del professor Antonio Coviello, docente presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nel corso di Economia, Management e Sostenibilità, nonché ricercatore del Cnr.
Commentando il fenomeno dell’overtourism, Coviello evidenzia la necessità di una strategia integrata attraverso una ‘forza lavoro ad hoc’ per salvaguardare le risorse culturali e naturali, evitando il sovraffollamento che danneggia sia i luoghi sia le comunità locali.
Secondo Coviello, un primo passo fondamentale è imparare a prevedere e controllare i flussi turistici attraverso un uso intelligente dei dati. L’idea è quella di ridistribuire i visitatori nello spazio e nel tempo, favorendo mete meno battute e programmando ingressi contingentati nelle attrazioni principali per evitare situazioni critiche come quelle verificatesi recentemente a Roccaraso.
Il ricercatore sottolinea l’importanza di destinare i proventi del turismo a interventi locali essenziali, come la conservazione del patrimonio culturale o il restauro di infrastrutture storiche. Coviello propone inoltre di introdurre sistemi di pagamento per l’accesso a specifiche attrazioni, con l’obiettivo di finanziare progetti di tutela e gestione.
Un’altra proposta riguarda la valorizzazione dei grandi eventi come leva per realizzare infrastrutture che possano migliorare la vita dei residenti, in collaborazione con il settore privato. La partnership pubblico-privato, secondo Coviello, può rappresentare una chiave per finanziare interventi strategici spesso difficili da attuare con risorse pubbliche limitate.
Con il ritorno dei flussi turistici ai livelli pre-Covid, sono riemersi problemi già noti prima della pandemia. Coviello cita un dato significativo: l’80% dei viaggiatori visita solo il 10% delle destinazioni turistiche del mondo, provocando situazioni di sovraffollamento che mettono a rischio il patrimonio culturale e naturale. Una ricerca recente ha classificato Dubrovnik, Venezia e Macao tra le città più congestionate, con Roma al tredicesimo posto.
“I viaggi globali continueranno a crescere”, avverte Coviello. “L’aumento dei flussi di visitatori è una sfida che le amministrazioni sono chiamate a fronteggiare”. L’economista invita quindi a una programmazione consapevole, che tenga conto dei segnali di allarme per proteggere le città dal turismo di massa, garantendo una crescita equilibrata e sostenibile.
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