Il leader sospeso e indagato per fallita imposizione legge marziale
Roma, 25 gen. (askanews) – I procuratori sudcoreani hanno presentato un’altra istanza per estendere la detenzione del presidente sospeso Yoon Suk-yeol, nell’ambito dell’indagine sul suo fallito tentativo d’imporre il 3 dicembre la legge marziale, dopo che un tribunale di Seoul ha respinto ieri una richiesta simile. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.
Quattro ore dopo il rifiuto del tribunale, il team speciale di pubblici ministeri che indaga sul caso di Yoon ha depositato una nuova richiesta presso il Tribunale distrettuale centrale di Seoul per prolungare la detenzione di Yoon fino al 6 febbraio, secondo quanto riferito dagli investigatori.
La richiesta è arrivata dopo che l’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto grado (CIO) ha trasferito il caso di Yoon alla procura. “Alla luce di casi precedenti in cui i pubblici ministeri hanno condotto indagini supplementari, inclusi raid, su casi trasferiti dal CIO, e delle disposizioni del Codice di procedura penale, il diritto dei pubblici ministeri a un’indagine supplementare è naturalmente riconosciuto”, ha dichiarato la procura. “Pertanto, è necessaria un’estensione del periodo di detenzione”.
Nel frattempo, il team di pubblici ministeri starebbe preparando un atto di accusa contro Yoon, nel caso in cui la corte respinga la seconda richiesta. Secondo la legge, un sospettato può essere detenuto fino a 10 giorni, con una possibile estensione di altri 10 giorni. Yoon è stato arrestato domenica.
Ieri il tribunale ha respinto la richiesta di estensione, affermando che è difficile vedere una ragione significativa per proseguire l’indagine da parte della procura, dato che il CIO ha già investigato sul caso e l’ha trasferito con una richiesta d’incriminazione. Il CIO ha effettuato il trasferimento di competenze, poiché l’agenzia non ha il mandato legale per accusare un presidente. In seguito alla mossa della procura, il team legale di Yoon ha nuovamente chiesto il suo rilascio immediato, sostenendo l’illegalità del procedimento.
Yoon è accusato di aver collaborato con l’allora ministro della Difesa Kim Yong-hyun e altri per avviare un colpo di mano, dichiarando la legge marziale e di aver abusato del suo potere inviando truppe all’Assemblea Nazionale per impedire ai parlamentari di votare contro il decreto.
Parallelamente al procedimento penale, è in corso una procedura d’impeachment votata dall’Assemblea nazionale, che dovrebbe essere perfezionata a valle di un processo in corso presso la Corte costituzionale, che ha il compito di confermare la destituzione decisa dal parlamento o negarla e riconsegnare i poteri a Yoon.
In caso di conferma della destituzione, scatterà l’obbligo di tenere nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni.