“E’ il cancro che dobbiamo eliminare”

Roma, 23 gen. (askanews) – Con Elon Musk, Donald Trump, Giorgia Meloni si sta formando “un’alleanza internazionale tra tutte quelle nazioni che, come la nostra, vogliono essere libere e credono nelle idee di libertà” contro l’”ideologia del wokismo”. L’ha affermato nel suo intervento al World Economic Forum a Davos il presidente argentino Javier Milei.

“Quanto è cambiato in così poco tempo. Un anno fa mi trovavo qui davanti a voi, da solo, e ho espresso alcune verità sullo stato del mondo occidentale che sono state accolte con sorpresa e stupore da gran parte dell’establishment politico, economico e mediatico dell’Occidente. E devo ammettere che, in un certo senso, lo capisco. Un presidente di un paese che, a causa di un fallimento economico sistematico durato più di cento anni, per via di posizioni deboli assunte nei grandi conflitti globali e per essersi chiuso al commercio, ha perso praticamente ogni rilevanza internazionale nel corso degli anni. Un presidente di un paese come questo è salito su questo palco e ha detto al mondo intero che si stava sbagliando, che stava andando verso il fallimento, che l’Occidente si era smarrito e che doveva essere riorientato”, ha affermato Milei.

“Un presidente di quel paese, l’Argentina, che non era un politico, che non aveva alcun sostegno legislativo, né il supporto di governanti, leader economici o gruppi mediatici. In quel discorso, qui, davanti a voi, vi dissi che era l’inizio di una nuova Argentina, che l’Argentina era stata infettata dal socialismo per troppo tempo e che con noi avrebbe abbracciato nuovamente le idee di libertà, un modello che riassumiamo come la difesa della vita, della libertà e della proprietà privata”, ha continuato Milei in un discorso fortemente ideologico. “Vi dissi anche che, in un certo senso, l’Argentina era il fantasma del Natale futuro dell’Occidente, perché avevamo già vissuto tutto ciò che voi stavate affrontando e sapevamo già come sarebbe finita. Un anno dopo, devo dire che non mi sento più così solo. Non mi sento solo perché il mondo ha abbracciato l’Argentina. L’Argentina è diventata un esempio globale di responsabilità fiscale, di impegno a onorare i propri obblighi e, ovviamente, di lotta per risolvere il problema dell’inflazione. Siamo anche un esempio di un nuovo modo di fare politica, che consiste nel dire la verità in faccia alle persone e confidare che queste capiranno”, ha continuato il leader di Buenos Aires.

“Non mi sento più solo – ha detto ancora – pure perché, nel corso di quest’anno, ho trovato alleati in questa lotta per le idee di libertà in ogni angolo del mondo. Dal sorprendente Elon Musk, a quella determinata donna italiana, la mia cara Giorgia Meloni. Da (Nayib) Bukele in El Salvador a Viktor Orban in Ungheria. Da Benjamin Netanyahu in Israele a Donald Trump negli Stati uniti. Lentamente si sta formando un’alleanza internazionale tra tutte quelle nazioni che, come la nostra, vogliono essere libere e credono nelle idee di libertà. E lentamente, quella che sembrava l’egemonia assoluta della sinistra woke a livello globale – nella politica, nelle istituzioni educative, nei media, nelle organizzazioni sovranazionali, o persino in forum come Davos – ha iniziato a sgretolarsi. E una speranza per le idee di libertà sta cominciando a emergere”.

Milei però ha aggiunto che la battaglia “non è ancora vinta” e “anche se la speranza si è riaccesa, è nostro dovere morale e nostra responsabilità storica smantellare l’edificio ideologico del wokeismo malato”. E ha attaccato anche i contenuti dei passato Forum economici mondiali. “Se vogliamo cambiare, se vogliamo davvero difendere i diritti dei cittadini, dobbiamo prima cominciare dicendo loro la verità. E la verità è che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nelle idee che sono state promosse attraverso forum come questo”.

Il presidente argentino ha avvertito che “gran parte del mondo libero preferisce ancora il conforto di ciò che è familiare, anche se si tratta della strada sbagliata, e insisterà nell’applicare ricette fallimentari”, dacendo riferimento al “virus mentale dell’ideologia woke” che a suo dire è “la grande epidemia del nostro tempo che deve essere curata, il cancro che dobbiamo eliminare”, perché “ha colonizzato le istituzioni più importanti del mondo: dai partiti politici e dai governi delle principali nazioni occidentali alle organizzazioni di governance globale, persino alle ONG, alle università e ai mezzi di comunicazione”.

“Vi dissi anche che, in un certo senso, l’Argentina era il fantasma del Natale futuro dell’Occidente, perché avevamo già vissuto tutto ciò che voi stavate affrontando e sapevamo già come sarebbe finita. Un anno dopo, devo dire che non mi sento più così solo. Non mi sento solo perché il mondo ha abbracciato l’Argentina. L’Argentina è diventata un esempio globale di responsabilità fiscale, di impegno a onorare i propri obblighi e, ovviamente, di lotta per risolvere il problema dell’inflazione. Siamo anche un esempio di un nuovo modo di fare politica, che consiste nel dire la verità in faccia alle persone e confidare che queste capiranno”, ha continuato il presidente argentino Milei.

“Non mi sento più solo – ha detto ancora – pure perché, nel corso di quest’anno, ho trovato alleati in questa lotta per le idee di libertà in ogni angolo del mondo. Dal sorprendente Elon Musk, a quella determinata donna italiana, la mia cara Giorgia Meloni. Da (Nayib) Bukele in El Salvador a Viktor Orban in Ungheria. Da Benjamin Netanyahu in Israele a Donald Trump negli Stati uniti. Lentamente si sta formando un’alleanza internazionale tra tutte quelle nazioni che, come la nostra, vogliono essere libere e credono nelle idee di libertà. E lentamente, quella che sembrava l’egemonia assoluta della sinistra woke a livello globale – nella politica, nelle istituzioni educative, nei media, nelle organizzazioni sovranazionali, o persino in forum come Davos – ha iniziato a sgretolarsi. E una speranza per le idee di libertà sta cominciando a emergere”.

Milei però ha aggiunto che la battaglia “non è ancora vinta” e “anche se la speranza si è riaccesa, è nostro dovere morale e nostra responsabilità storica smantellare l’edificio ideologico del wokeismo malato”. E ha attaccato anche i contenuti dei passato Forum economici mondiali. “Se vogliamo cambiare, se vogliamo davvero difendere i diritti dei cittadini, dobbiamo prima cominciare dicendo loro la verità. E la verità è che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nelle idee che sono state promosse attraverso forum come questo”.

Il presidente argentino ha avvertito che “gran parte del mondo libero preferisce ancora il conforto di ciò che è familiare, anche se si tratta della strada sbagliata, e insisterà nell’applicare ricette fallimentari”, dacendo riferimento al “virus mentale dell’ideologia woke” che a suo dire è “la grande epidemia del nostro tempo che deve essere curata, il cancro che dobbiamo eliminare”, perché “ha colonizzato le istituzioni più importanti del mondo: dai partiti politici e dai governi delle principali nazioni occidentali alle organizzazioni di governance globale, persino alle ONG, alle università e ai mezzi di comunicazione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *