Il leader sospeso è in stato di detenzione
Roma, 23 gen. (askanews) – L’agenzia statale sudcoreana anti-corruzione ha trasferito alla procura l’indagine sul fallito tentativo d’imporre la legge marziale del presidente sospeso Yoon Suk-yeol, chiedendo che venga incriminato per insurrezione e abuso di potere. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.
L’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto rango (CIO) ha dichiarato di aver trasferito tutti i documenti dell’indagine alla procura, per un totale di oltre 30.000 pagine suddivise in 69 volumi. Il CIO non ha il potere di emettere un’incriminazione contro un presidente.
“Il sospettato continua a non collaborare e a sfidare le procedure del sistema di giustizia penale nonostante sia accusato di reati estremamente gravi a livello nazionale, come essere un leader di un’insurrezione” ha dichiarato Lee Jae-seung, vicecapo del CIO, durante una conferenza stampa.
“In queste circostanze, abbiamo deciso che, piuttosto che cercare continuamente di interrogarlo, è più efficace per determinare la verità dietro l’incidente che la procura, responsabile di decidere sull’incriminazione, assuma l’indagine finora svolta e approfondisca ulteriormente ciò che è necessario” ha aggiunto.
Yoon è accusato di aver cospirato con l’allora ministro della Difesa Kim Yong-hyun e altri per avviare una rivolta dichiarando la legge marziale il 3 dicembre. E’ inoltre accusato di aver abusato del suo potere inviando truppe all’Assemblea Nazionale per impedire ai legislatori di respingere il decreto.
Attualmente, Yoon è detenuto nel Centro di Detenzione di Seoul, mentre è in corso un processo presso la Corte Costituzionale per determinare se confermare o respingere il suo impeachment da parte dell’Assemblea Nazionale. Se confermato, Yoon sarà rimosso dall’incarico, portando a elezioni presidenziali anticipate entro 60 giorni. Se respinto, sarà reintegrato.