Contro spopolamento e dissesto idrogeologico
Roma, 22 gen. (askanews) – “Davanti alle sempre più frequenti ricadute del dissesto idrogeologico e della mancata manutenzione delle aree boschive, è fondamentale delineare una Strategia Nazionale Agricola per le Aree Interne, integrando la SNAI con misure dirette a sostenere quelle attività economiche, prima fra tutte l’agricoltura, in grado di frenare lo spopolamento di queste zone, inopportunamente definite ‘marginali’”. Lo ha ribadito il presidente della Copagri Tommaso Battista, intervenendo oggi al Masaf all’iniziativa “Una Strategia Nazionale Agricola per le Aree Interne”, svoltasi alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del sottosegretario Luigi D’Eramo.
“Nelle aree interne del Belpaese, infatti, possiamo contare su oltre 13 milioni di ettari di SAU, pari a più della metà del totale nazionale; queste superfici sono gestite da ben 325mila imprese agricole, che oltre ad avere un peso sul totale delle attività decisamente maggiore rispetto alla media nazionale, vantano una fortissima incidenza di aziende a conduzione femminile e giovanile e, soprattutto, apportano un contributo al valore aggiunto pari a circa tre volte e mezzo quello riscontrato nel resto del Paese”, ha ricordato Battista.
“Davanti a questi dati è evidente come sia fondamentale puntare sull’agricoltura per orientare la definizione di politiche di intervento che contrastino lo spopolamento delle aree interne, triste fenomeno che nell’ultimo decennio si è mosso a velocità doppia rispetto alla media nazionale, con conseguenti e preoccupanti ricadute in termini di contrasto al dissesto idrogeologico e di gestione dell’inestimabile patrimonio forestale del Paese, che per oltre il 70% si concentra proprio in queste zone”, ha osservato il presidente.
“Queste politiche di intervento, quindi, non possono che partire dall’insostituibile apporto fornito dal Primario e dai suoi protagonisti, ovvero i produttori agricoli, dei quali non a caso è stato recentemente riconosciuto il fondamentale ruolo in termini di custodia dell’ambiente e del territorio, sancendo l’importanza del loro lavoro in funzione del contrasto dello svuotamento dei piccoli insediamenti urbani e dei centri rurali”, ha concluso Battista, evidenziando l’importanza di “cogliere tutte le innumerevoli opportunità legate allo sviluppo della filiera legno, da cui potrebbero derivare significativi vantaggi ambientali ed economici”.