Ecofin discute proposta attesa da Commissione, ed è solo l’inizio
Bruxelles, 21 gen. (askanews) – E’ l’aria del tempo: negli Usa, la deregolamentazione sarà una delle parole chiave della nuova Amministrazione Trump, che ha già cominciato a ritirarsi dagli accordi e dalle organizzazioni internazionali che impongono regole e limiti al mercato. E anche nell’Ue è arrivato il momento di rivedere e “semplificare” le normative, soprattutto quelle ambientali del Green Deal, che secondo l’industria, e le imprese in generale, impongono oneri burocratici e costi aggiuntivi che finiscono con aver un impatto negativo sulla competitività europea.
Se ne è parlato al Consiglio Ecofin, oggi a Bruxelles, e se ne riparlerà praticamente ogni mese, ad ogni nuova riunione dei ministri economici e finanziari in questo semestre, perché così ha deciso la presidenza di turno polacca del Consiglio Ue. E la Commissione europea presenterà già a fine febbraio una prima proposta, detta “Omnibus”, di semplificazione, in particolare per quanto riguarda tre regolamenti già in vigore sulla sostenibilità ambientale, l’ultimo dei quali (sulla “diligenza dovuta” delle grandi aziende nel controllo delle loro catene del valore) è stato approvato, dopo essere stato negoziato a lungo fortemente modificato, meno di un anno fa.
Durante l’Ecofin, i ministri hanno espresso le loro aspettative ai due membri della Commissione che hanno il compito di presentare la proposta “Omnibus”, il commissario per l’Economia e la Produttività, l’Attuazione e la Semplificazione, Valdis Dombrovskis, e il vicepresidente esecutivo responsabile per la Prosperità e la Strategia industriale, Stéphane Séjourné.
La “semplificazione”, aveva detto Séjourné stamattina arrivando alla riunione “è un grande tema, molto atteso dalle aziende e anche dal Consiglio Ue, con grandi aspettative. A fine febbraio – ha annunciato – presenteremo come Commissione europea un testo ‘Omnibus’ di semplificazione, con un certo numero di elementi che dovrebbero semplificare la vita delle imprese e fare del territorio europeo un’area di investimenti attraente anche per gli investimenti internazionali”.
Durante la conferenza stampa al termine del Consiglio, rispondendo a un giornalista che chiedeva delle anticipazioni sulla proposta “Omnibus’, e un chiarimento sulla sua portata, se includerà anche la legislazione già in vigore, Dombrovskis ha risposto: “Saluto con favore la discussione odierna dell’Ecofin: c’è stato un ampio sostegno da parte dei ministri per questo programma di semplificazione, e molti ministri hanno sottolineato la necessità di un approccio ambizioso verso la semplificazione”, ma “senza perdere di vista i nostri obiettivi di policy: questo è l’approccio che la Commissione europea deve seguire”.
Quanto al significato del nome “Omnibus”, ha precisato il commissario, si tratta “fondamentalmente di una tecnica legislativa in cui con una proposta possiamo aprire diversi atti della legislazione; quindi in un certo senso, se non aprissimo nessuna legislazione” già in vigore “non avremmo bisogno di omnibus”.
Insomma, ha continuato Dombrovskis, “certamente stiamo cercando la possibilità di aprire effettivamente tutti i tipi di legislazione, anche per eliminare certe incongruenze e sovrapposizioni tra diversi atti legislativi”. Inoltre, il commissario ha sottolineato che “se non riaprissimo alcuna legislazione, non saremmo in grado di raggiungere i nostri obiettivi di riduzione degli oneri burocratici, che come sapete sono del 25%, e del 35% nel caso delle Pmi”. Queste percentuali compaiono nella “lettera di missione” a Dombrovskis inviata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per il suo nuovo mandato.
“Abbiamo bisogno – ha osservato il commissario – di avere un approccio serio e completo”, e “naturalmente questa proposta omnibus è solo l’inizio del lavoro: in realtà ogni membro della Commissione è responsabile di rilevare possibilità di semplificazione nella legislazione Ue esistente e di presentare proposte in questo senso che saranno poi integrate nel programma di lavoro della Commissione”. E’ un lavoro, quindi, “che continuerà nei prossimi mesi e anni”.
Il presidente di turno del Consiglio Ecofin, il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski ha aggiunto poi che i ministri dei Ventisette “vogliono migliorare radicalmente l’ambiente aziendale. Naturalmente spetta alla Commissione aiutarci a raggiungere questo obiettivo, ma so che il commissario Dombrovskis è assolutamente dedito a questo compito, ne abbiamo parlato diverse volte, che è assolutamente prioritario per l’economia europea”.
“Ci sono paesi – ha riferito Domanski – che chiedono apertamente se non siamo andati troppo oltre con la regolamentazione che è già stata attuata”; in altre parole, per questi Stati membri non basta evitare che ci siano nuovi atti legislativi, ma bisogna rivedere quelli già in attuazione. “Quindi mi aspetto che entro il mese prossimo otterremo un progresso sostanziale, siamo impazienti di vedere le proposte della Commissione, il pacchetto di semplificazione ‘Omnibus’, e poi la ‘Bussola della Competitività’, che vedremo molto, molto presto. Credo che oggi tutti i ministri abbiano preso parte a questa discussione, e tutti erano davvero ben preparati; e per loro è davvero la massima priorità”.
“Questo è il motivo – ha spiegato il presidente di turno del Consiglio Ue – per cui abbiamo deciso di avere questo punto all’ordine del giorno di ogni riunione dell’Ecofin durante la presidenza polacca. Crediamo che sia giunto il momento di agire; anche a causa dei cambiamenti geopolitici: possiamo aspettarci – ha rilevato a questo punto Domanski – una certa deregolamentazione negli Stati Uniti, il che potrebbe mettere le aziende europee, le industrie europee in una posizione di svantaggio”. Insomma, la “semplificazione” dell’Ue dovrà anche controbilanciare la “deregolamentazione” negli Stati Uniti.
Rispondendo a un altro giornalista Dombrovskis, pur senza entrare nei dettagli della futura proposta Omnibus, ha confermato quanto è già stato annunciato sui tre regolamenti Ue che verranno “semplificati” riguardo agli oneri burocratici che richiedono alle imprese: si tratta della normativa del 2020 sulla “tassonomia” (i criteri di classificazione, ndr) degli investimenti etichettati come “verdi”; del regolamento del 2022 sugli “obblighi di rendicontazione” da parte delle aziende sulle loro politiche di sostenibilità; e del regolamento già citato sulla “diligenza dovuta” delle grandi aziende nel controllo delle loro catene del valore, del 2024.
La semplificazione di queste norme “è in effetti il nostro obiettivo principale” per la proposta annunciata, ha detto il commissario; ma, ha aggiunto il commissario, “stiamo anche valutando la possibilità di includere altri elementi in questo ‘Omnibus’, ma è tutto ancora in fase di elaborazione, quindi non posso annunciare alcun dettaglio”.
“C’è una fortissima richiesta da parte degli Stati membri per questa azione; dobbiamo vedere il primo ‘Omnibus’ per poter valutare; ma se non è abbastanza – ha osservato ancora Domanski -, allora probabilmente possiamo aspettarci che venga presentata un’altra proposta legislativa”. Tra i ministri economici dell’Ue, “qualcuno l’ha chiamata una ‘flotta di Omnibus’; vedremo. Per quanto ne so, sarà pronta molto presto, quindi avremo a breve la possibilità di un’ulteriore discussione”, ha concluso il presidente di turno del Consiglio Ecofin. (fonte immagine: European Union).