Iniziativa ad Altamura (Bari). Tra gli interventi, videomessaggio ministro Piantedosi
Roma, 18 gen. (askanews) – Si è conclusa ieri sera ad Altamura la due giorni dedicata alla promozione della cultura della legalità e al contrasto alla mafia, un evento organizzato dal Rotary Club, che ha raccolto figure istituzionali e cittadini provenienti da tutta la Puglia per ricordare il sacrificio di chi ha lottato contro la criminalità organizzata.
La manifestazione, intitolata “Mafia Ieri e Oggi: Non Ci Avete Fatto Niente”, è stata un momento di profonda riflessione sulla memoria delle vittime e sull’importanza di un impegno costante nella lotta contro la mafia.
Durante la prima giornata, la teca contenente i resti della Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta del giudice Giovanni Falcone, è stata accolta con una cerimonia solenne in Piazza della Resistenza alla presenza del sindaco di Altamura Vitantonio Petronella.
Ieri sera si è tenuto l’evento principale della due giorni, una tavola rotonda moderata da Enzo Magistà direttore del TGNorba che si è aperto con un messaggio inviato dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel quale ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo contro la criminalità organizzata. “La teca della Quarto Savona Quindici non è un semplice simbolo, ma un invito potente a riflettere e agire contro la criminalità organizzata, che mina le fondamenta della nostra società civile. Lo Stato è presente per proteggere e supportare chi sceglie la legalità”, ha detto il Ministro.
Alla tavola rotonda hanno preso parte Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro capo scorta di Giovanni Falcone, Roberto Rossi Procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Massimo Gambino Questore di Bari, Felice Romano Segretario Nazionale del SIULP, don Angelo Cassano referente Puglia per l’Associazione “Libera”, Lucia Forte AD di Oropan Spa e Lino Pignataro Governatore del Rotary Distretto 2120.
Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Falcone, ha evidenziato la necessità di sensibilizzare le nuove generazioni, dichiarando: “Parlare ai giovani è fondamentale per far loro capire chi sono stati i mafiosi e cosa hanno fatto. È un dovere far conoscere il loro passato e ricordare che, anche se la mafia ha cambiato pelle, continua a esistere”.
Il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di sconfiggere la mafia grazie al lavoro di squadra tra magistratura, forze dell’ordine e società civile. “La mafia è destinata a scomparire, come diceva Falcone, ma questo dipende dal nostro impegno e dalla capacità di adattarci ai cambiamenti della criminalità organizzata. A Bari, tutti gli omicidi di mafia degli ultimi vent’anni sono stai risolti, eliminando il senso di invincibilità della mafia”.
Felice Romano, Segretario Nazionale del SIULP, ha sottolineato l’importanza dell’unità tra società civile e istituzioni nella lotta contro la mafia. “Questi momenti in cui tutta la società civile, insieme alle istituzioni preposte, stanno insieme e fanno squadra completano quel cerchio che i Falcone, i Borsellino e tutti i colleghi e magistrati che hanno donato la loro vita per la legalità di questo Paese definivano il colpo mortale alle mafie. Ecco perché questa è una serata molto importante”.
Romano ha inoltre evidenziato come la mafia di oggi sia ancora più insidiosa rispetto al passato: “Non usa più la violenza per il controllo sociale, non spara, ma è assai più pericolosa perché si sta insinuando nelle istituzioni, cercando il consenso sociale. Abbiamo bisogno del supporto della società civile per sradicare questi percorsi subdoli, rompendo i legami con quella politica malsana che, come diceva un vecchio procuratore nazionale antimafia, è come l’acqua per i pesci, così la mafia è per la politica”.