I rischi e i consigli degli esperti del Bambin Gesù

Milano, 6 ott. (askanews) – Se quasi nove italiani su 10 dichiarano di far colazione al mattino, un bambino su 10 la salta e uno su tre, ci dice l’Istituto superiore di sanità, consuma un pasto non adeguato o troppo veloce. Eppure dalla tenera età fino all’adolescenza, il primo pasto del mattino non andrebbe mai saltato: “Consumare un’adeguata colazione è infatti fondamentale per non far abbassare i livelli glicemici e non avvertire quel senso di fame durante tutta la mattina, che provoca voracità e un maggiore assorbimento di ciò che si mangia. Numerosi studi scientifici hanno inoltre appurato che nei bambini c’è un rapporto diretto tra il consumo di una colazione completa e la capacità di concentrazione a scuola, l’apprendimento, l’umore e la memoria”. A confermarlo è “A scuola di salute”, la guida dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù che, in collaborazione con Io comincio bene, l’iniziativa di Unione italiana food sulla prima colazione in Italia, ha ribadito la centralità della colazione nell’alimentazione dei più piccoli.

“Per i bambini – spiega Giuseppe Morino, pediatra dietologo dell’Ospedale Bambino Gesù – il salto della colazione è dovuto alla mancanza di appetito al mattino o alla fretta. Quando non si avverte fame al risveglio, il motivo va ricercato in una cena poco equilibrata o consumata troppo tardi, oppure in un sonno scarso e di pessima qualità. Il rimedio che i genitori possono adottare in questi casi è di proporre ai propri figli una cena equilibrata e mandarli a dormire a un orario adeguato alla loro età”.

Saltare la prima colazione espone i bambini ad un maggior rischio di carenza di vitamine, oltre ad avere controindicazioni quali aumento di peso e irascibilità. Le ripercussioni sono molteplici: non solo si riduce il rendimento scolastico, ma aumenta anche la fame per la merenda del mattino, che spesso diventa eccessiva e con un carico elevato di carboidrati. “Fare colazione – osserva Morino – è utile anche per regolare l’appetito e può migliorare la risposta alla glicemia e aumentare la sensibilità all’insulina nel pasto successivo”.

Studi condotti dall’Istituto superiore di sanità hanno evidenziato come saltare la prima colazione già da bambini può persistere come pratica scorretta anche in età adulta: infatti, è durante l’infanzia che si costruiscono le principali abitudini, delle quali non potremo fare più a meno da adulti e che sarà difficile modificare nel tempo. “Per stimolare i bambini a fare colazione ogni giorno – consiglia Morino – è importante sforzarsi per farla diventare ‘un pasto vissuto in famiglia’. Sedersi al mattino tutti insieme, quando possibile; apparecchiare una bella tavola imbandita e colorata e variare il menù mattutino in base ai gusti di tutti i componenti del nucleo familiare”.

“Una corretta alimentazione – conclude Morino – prevede al mattino il consumo di un pasto completo, costituito da una parte liquida (solitamente latte, ma per chi non lo ama o non lo tollera anche le bevande a base vegetale sono una buona alternativa) e una parte solida. Le quantità consumate dovranno variare in relazione all’età, prevedendo un apporto calorico di circa il 20% di tutte le calorie consumate giornalmente”.

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