Report del Centro Studi di Unimpresa

Nonostante le recenti novità inaspettate, si stima che l’inflazione in Italia si stabilizzerà nuovamente attorno al 2% entro il 2025, avvicinandosi così alla media dell’Unione Europea. I costi dell’energia, ancora in fase di adeguamento, dovrebbero pian piano dare un contributo positivo all’inflazione.

Questo è quanto riportato in un documento del Centro Studi di Unimpresa, il quale evidenzia che in Italia, l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato valori inferiori alle aspettative.

L’indice armonizzato a livello europeo è diminuito all’1,4% annuale dall’1,5% di novembre, mentre l’indice nazionale è rimasto invariato all’1,3%. Su base mensile, entrambi i parametri hanno mostrato una lieve crescita dello 0,1%. Tuttavia, nell’area euro, l’inflazione ha raggiunto il 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

“Questa situazione non dovrebbe ostacolare la Banca Centrale Europea nel proseguire con la riduzione dei tassi d’interesse. L’intento è di riportare il tasso sui depositi al 2% entro la metà del 2025. Tuttavia, considerando il rallentamento dell’economia nell’Eurozona, ci potrebbe essere il rischio di ulteriori ribassi”, ha dichiarato il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

Secondo le analisi del Centro Studi di Unimpresa, nel mese di dicembre, l’inflazione nell’area dell’euro ha raggiunto il 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un incremento mensile dello 0,4%, in linea con le previsioni degli esperti.

Nell’Eurozona, i rincari sono stati principalmente influenzati dall’innalzamento dei prezzi nei servizi, che sono aumentati dello 0,8% rispetto al mese scorso e del 4% rispetto all’anno precedente.

I costi energetici hanno mostrato una risalita, seppure modesta, con un aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente, portando il tasso annuale a un leggero +0,1%, dopo il -2% osservato a novembre. Al contrario, i prezzi degli alimenti hanno registrato un leggero calo dello -0,1% su base mensile, mantenendosi stabili annualmente con un incremento del +2,7%.

I beni industriali esclusi i prodotti energetici hanno evidenziato una leggera diminuzione mensile dello -0,1%, con un tasso annuale che rimane a 0,5%, in linea con i dati dei mesi trascorsi.

L’aumento dell’inflazione nell’ultimo trimestre del 2024 era previsto, principalmente a causa del recupero dei prezzi energetici. Tuttavia, si stima che questa situazione sia temporanea.

All’inizio del 2025, è previsto un assestamento dell’inflazione, influenzato dal calo dei costi energetici. Anche i servizi, sebbene continuino a mostrare una certa solidità, potrebbero affrontare un rallentamento già nel primo trimestre del nuovo anno, a causa della domanda debole e della moderazione dei prezzi segnalata dalle imprese.

In Italia, i dati sono stati inferiori alle aspettative, con un’inflazione stabile o che mostra anche un leggero abbassamento. Analizzando i diversi settori, si osserva che i prezzi dei servizi ricettivi, della ristorazione e degli alimentari sono diminuiti, mentre sono aumentati i costi nel settore dei trasporti e del tempo libero.

Per quanto riguarda il settore energetico, in Italia i prezzi continuano a scendere su base annuale, con un -2,9% rispetto al -5,5% di novembre, sebbene i prezzi dell’energia regolamentata abbiano mostrato un’accelerazione significativa, salendo dell’11,9% rispetto al 7,4% del mese precedente.

Anche i servizi hanno registrato un rallentamento, passando dal +2,8% al +2,6% su base annuale, a causa della diminuzione dei prezzi in settori come il tempo libero e la cura della persona.

È interessante notare che l’indice del “carrello della spesa”, che include beni essenziali, ha mostrato a dicembre una flessione mensile dello 0,2%, con una crescita annuale che si è ridotta all’1,9%, rispetto al 2,3% di prima. L’inflazione di base, esclusi i costi energetici e degli alimenti freschi, è anch’essa in calo, attestandosi all’1,8% nell’indice armonizzato, ben sotto la media dell’Eurozona.

Ciro Di Pietro

L’articolo Unimpresa: Inflazione in Italia più bassa del previsto, 2% in 2025 proviene da Notiziedi.it.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *