Il progetto Fadoi-Carabinieri raggruppamento biodiversità
Roma, 4 ott. (askanews) – Il cambiamento climatico rappresenta un problema ed una sfida importante per il nostro tempo. L’aumento della temperatura globale è correlata con l’aumento dei gas serra nell’atmosfera ed in particolare con emissioni di CO2 che nell’ultimo ventennio sono aumentate in maniera significativa. Il cambiamento dei cicli delle precipitazioni e delle temperature interessano anche i boschi, le superfici agricole, le regioni montane così come le piante, gli animali e le persone che vi vivono.
E nello specifico il settore sanitario è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di CO2 che sono in costante crescita. Per questo gli ospedali anche attraverso processi di digitalizzazione e di implementazione tecnologica, ma non solo, sempre maggiori nella Sanità, non possono prescindere da opportune strategie tese a perseguire gli obiettivi di sostenibilità della salute collettiva secondo la visione olistica One Health.
Su queste basi nasce il progetto ‘Un Albero per la Salute’ lanciato oggi a Roma, presso “l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola”, dalla Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) e dall’Arma dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità.
Il progetto nazionale ha previsto la donazione e la messa a dimora in 31 Ospedali Italiani di giovani alberi da parte dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità e rientra nell’ambito del progetto “Un albero per il futuro” dei Carabinieri della Biodiversità realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Ogni pianta potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, apprezzando anche il risparmio di anidride carbonica (CO2). La durata complessiva del progetto sarà di 3 anni.
“Ho accolto con grande piacere l’invito a partecipare all’inaugurazione di questo progetto che dimostra quanto stia crescendo la consapevolezza che non c’è alternativa all’approccio One Health. L’idea di una sola salute, del legame indissolubile tra salute umana, salute animale ed ecosistema, ha origini remote, sebbene siano state le epidemie degli anni duemila a dare forza a quest’approccio, diventato una priorità delle Nazioni Unite nel 2008. Una priorità a cui oggi stiamo dando ascolto e seguito grazie anche a quest’iniziativa”, ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all’evento.
“Ritengo che la messa a dimora di giovani alberi che parte oggi dall’Ospedale Fatebenefratelli, e che coinvolgerà 30 ospedali su tutto il territorio nazionale, contribuisca a rafforzare il messaggio di un Servizio sanitario che è pronto a rispondere alle sfide presenti e future. Voglio, inoltre, esprimere il mio apprezzamento alla FADOI per aver voluto sottolineare la finalità di educazione sanitaria del progetto “Un Albero per la salute” un’occasione di sensibilizzazione che va incontro ai bisogni informativi e alle aspettative degli italiani”.
“Questa consapevolezza dell’importanza del contributo di tutti per salvaguardare la salute collettiva – ha specificato Schillaci – è, d’altronde, alla base di questo progetto che nasce dalla sinergia dei Dirigenti Ospedalieri Internisti e dei Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità”.
“In questo scenario, grazie ai fondi complementari al PNRR il Ministero sta portando avanti il progetto Salute, ambiente, biodiversità e clima. Si tratta di un Programma altamente innovativo che renderà strutturale la sinergia, a livello nazionale e regionale, tra i servizi di prevenzione del Servizio Sanitario Nazionale con quelli che fanno parte della rete di tutela ambientale. Un Progetto che porta l’Italia ad essere tra le Prime Nazioni ad aver istituito questa sinergia in un’ottica One Health”, ha concluso.
“Il connubio tra sanità e ambiente è ineludibile e vincente perché un ambiente di qualità garantisce una migliore salute ai cittadini”. Ha affermato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi.
“L’Italia – ha precisato – è un grande paese da un punto di vista sanitario anche se a volte ne parliamo male. Dedichiamo a questo una buona fetta di bilancio e un buon ambiente fa risparmiare anche in termini di risorse per la sanità”.
“Come Fadoi – spiega il Presidente Fadoi Francesco Dentali – abbiamo nel nostro Statuto tra gli scopi Istituzionali quello del miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali e delle iniziative di educazione sanitaria. L’educazione sanitaria non ha solo una finalità comunicativa, informativa ma consiste nell’intervenire precocemente sui comportamenti, abitudini, azioni riguardanti le condizioni sociali, economiche ed ambientali che hanno un impatto sulla salute del singolo e della comunità. Ed è proprio in quest’ottica come Fadoi riteniamo fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza dell’approccio olistico One Health secondo cui la salute delle persone e salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e si influenzano reciprocamente. E proprio da queste basi che nasce il progetto ‘Un Albero per la Salute’ che con soddisfazione porteremo avanti insieme all’Arma dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità”.
“I cambiamenti climatici, il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, l’antibiotico-resistenza e l’inquinamento atmosferico, che rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute, confermano la necessità di guardare al domani con una visione One Health, implementando un approccio integrato, inclusivo e multidisciplinare per tutelare la salute degli ecosistemi e di tutti gli esseri viventi. L’idea del progetto va proprio in questo senso e ha l’obiettivo di creare un bosco diffuso davanti agli ospedali italiani”, sottolinea il Presidente della Fondazione Fadoi, Dario Manfellotto.
“La salute dell’ambiente e la salute delle persone sono strettamente interconnesse. Come Ospedale – afferma Daniele Piacentini, Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina – vogliamo contribuire a diffondere una maggiore sensibilità sull’importanza di prendersi cura del nostro ambiente come parte integrante del prendersi cura di noi. In questo senso, uno degli obiettivi del piano di rilancio che stiamo realizzando è di ridefinire i percorsi di assistenza e cura dei pazienti come parte del percorso terapeutico, anche tenendo conto degli spazi destinati ad accoglierli”