Omaggio alla Sicilia e a Pirandello, a 100 anni dalla prima rappresentazione dell’opera
Roma, 23 dic. (askanews) – “Lo spettatore dovrebbe essere partecipe come se fosse sul palco, sempre in allerta, come se da un momento all’altro dovesse essere chiamato in causa, deve sentire qualcosa di vivo scivolare dal palco al suo luogo protetto, è un legame erotico, vitale, a tratti inopportuno”. Le parole di Liv Ferracchiati raccontano il suo lavoro drammaturgico sul testo originario di Luigi Pirandello. “Ciascuno a suo modo. O la realtà che quasi non esiste” è il lavoro su cui il giovane e pluripremiato drammaturgo si è messo in gioco su invito di “Oltre le parole”, collettivo teatrale guidato dal direttore artistico Pascal La Delfa e che ha coinvolto sei compagnie teatrali italiane in sei regioni diverse. Conclude il percorso nazionale, iniziato a ottobre, la tappa di Agrigento, con la messa in scena della compagnia “I vetri Blu” diretta dalla regista favarese Ilenia Costanza.
“Nel tempo dei like facili e delle certezze prêt à porter, il testo di Pirandello appare oggi più che mai attuale e visionario: costringere lo spettatore a spostare il punto di osservazione; guardare la realtà diventa “come guardare le varie sfumature di un prisma” racconta il regista Pascal La Delfa. Il 28 dicembre il lavoro, con tutta la sua potenza, arriva nella città siciliana patria di Pirandello, e andrà in scena presso “Le fabbriche” (Fondazione Orestiadi), al centro della città, in linea con la precisa scelta del direttore artistico di utilizzare sempre spazi scenici “non canonici” per coinvolgere “anche il pubblico che non va a teatro”. Scritto e rappresentato esattamente cento anni fa, “Ciascuno a suo modo” è uno dei testi più significativi della poetica di Pirandello, da lui stesso definito il suo scritto più “ingarbugliato”, tanto che nel tempo è diventata una delle opere meno rappresentate del grande siciliano. Ferracchiati si lascia ispirare e cerca di districare la matassa, si muove a passi lievi sul testo originario.
La messa in scena viene impreziosita dal cameo di Gianfranco Jannuzzo che arricchisce con la sua voce fuori campo la performance degli artisti Ilaria Bordenca, Romina Caruana, Enzo Piscopo, Stefano Trizzino: volti noti al pubblico teatrale, cinematografico e televisivo, e che per l’occasione tornano tutti insieme nella propria terra di origine dalle varie performance che li vedono spesso protagonisti sugli schermi e i palchi del resto d’Italia. La musica di Loren Vetro e la voce fuori campo di Marta Iacopini completano il ricco e variegato cast. Ma non è tutto: prima della pièce teatrale, “Le fabbriche” (meraviglioso spazio diretto dallo scrittore e critico cinematografico Beniamino Biondi), ospiteranno una sessione di lettura, ma di una lettura particolare, che ancora fa incontrare con potenza le ragioni degli altri: su ispirazione delle human library nate in Danimarca un quarto di secolo fa, chi arriva potrà scegliere un ‘libro vivente’ : ovvero cittadini locali, noti e meno noti, che racconteranno le proprie storie in un rapporto diretto ed esclusivo per uno spettatore/ascoltatore alla volta.
Un itinerario artistico completo, dunque, dove il gioco del teatro svolge il suo ruolo di relazione, di messa a fuoco di desideri, bisogni, paure, e dove la narrazione è rispecchiamento, caduta degli stereotipi, possibilità di pensarsi insieme. Per Pascal La Delfa, direttore artistico del progetto, siciliano di origine ma residente da anni a Roma, “il teatro è collettore di comunità e il progetto nasce dalla necessità e dalla bellezza di ri-portare il teatro in mezzo alle persone: la cultura come strumento di confronto con le parti più profonde di noi. Pirandello è più vivo e attuale che mai, e siamo lieti e orgogliosi di rendergli omaggio nella sua città, coinvolgendo artisti e spettatori locali in un progetto di respiro internazionale”.