Fuori dal provvedimento solo tre stragisti
Roma, 23 dic. (askanews) – Il presidente degli Stati uniti Joe Biden, a fine mandato, ha commutato oggi le sentenze di quasi tutti i prigionieri nei bracci della morte federali, risparmiando la vita di 37 uomini, un mese prima del ritorno di Donald Trump tornerà alla Casa bianca, con la promessa di riavviare le esecuzioni federali. Lo riferisce il New York Times.
“Sono più convinto che mai che dobbiamo fermare l’uso della pena di morte a livello federale”, ha detto Biden in una dichiarazione. “In buona coscienza, non posso fare un passo indietro e lasciare che una nuova amministrazione riprenda le esecuzioni che ho fermato”.
Coloro che sono stati colpiti dall’azione di Biden, tutti quelli che hanno subito una condanna federale per omicidio, sconteranno l’ergastolo senza la possibilità di libertà vigilata invece di affrontare l’esecuzione. Solo tre detenuti, ognuno dei quali ha compiuto famigerati omicidi di massa, rimarranno nel braccio della morte federale.
Il presidente ha fatto una campagna nel 2020 per porre fine alla pena di morte federale, ma la legislazione non è stata approvata nel Congresso.
Dei 37 detenuti le cui sentenze sono state commutate, 15 sono bianchi, 15 sono neri, sei sono latini e uno è asiatico. Sono stati condannati in 16 stati, tra cui tre che hanno abolito la pena di morte a livello statale.
Durante la sua amministrazione, Biden ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di emettere una moratoria sulle esecuzioni federali.
I tre per i quali la commutazione della pena non si può applicare sono Robert D. Bowers, che nel 2018 ha ucciso 11 fedeli alla “Tree of Life Synagogue” di Pittsburgh; Dylann Roof, il suprematista bianco che nel 2015 ha aperto il fuoco sui parrocchiani neri in una chiesa di Charleston, uccidendo nove persone; Dzhokhar Tsarnaev, uno dei due fratelli che hanno eseguito l’attentato alla maratona di Boston nel 2013, in cui sono morte tre persone.